Furono
una ventina i partecipanti alla prima edizione della festa, un quarto di secolo
fa, quando Juri Naldi, ex professionista e Fabio Fabbri, altro ex corridore
titolari del negozio “A Ruota Libera” di Poggio a Caiano, decisero di dar vita
a fine anno a una serata particolare tra amici. Il locale scelto quello
dell’Antica Trattoria di Tramway a Ponte all’Asse (ora chiamato Poggio Nuovo)
dove di ciclismo si è sempre parlato negli ultimi 50 anni. Questa volta alla
fine del 2015, sono stati ben 120 i presenti, a sottolineare il crescente
successo per questa serata di allegria, passione e amicizia che coinvolge
tutti, senza discorsi, ricca di battute, racconti. Stavolta però un festeggiato
particolare c’è stato, Fabio Fabbri grande protagonista nel triathlon nella
manifestazione Elbaman con un nono posto assoluto di tutto rilievo. Per lui,
figlio dell’ex professionista Fabrizio, una bella torta con una dedica
particolare, cori da stadio e tanti applausi, con la regia di “Franki”
personaggio mitico della festa. Tra gli ospiti i professionisti in attività
Yaroslav Popovych, che sarà nella Trek anche l’anno prossimo ed in partenza per
il primo ritiro della stagione in Spagna, ed il toscano Alberto Bettiol
confermato dalla Cannondale Garmin. C’era poi l’ex professionista Santo Anzà da
anni residente a Carmignano, i due migliori atleti juniores e allievi della
stagione in Toscana, Daniel Savini ed il pratese Andrea Innocenti, Cosimo
Bettiol, e sempre della zona pratese Giovanni Iannelli, Gabriele Bonechi,
Daniele Bellini, Matteo Borsi, i medici pratesi dott. Marcello Manzuoli e
Francesco Panzera legati da sempre al ciclismo, i dirigenti del ciclismo
toscano Dolfi, Megli, Fuochi, il presidente della Pro Loco di Poggio a Caiano
Paolo Lenzi, l’ex direttore sportivo Fabrizio Fabbri. E non sono mancati,
organizzatori, cicloamatori, sponsor, appassionati ed amanti della bici per i
quali una sosta nel negozio “A Ruota Libera” è d’obbligo. Per Naldi e Fabbri,
grande soddisfazione alla fine per la riuscita della tradizionale serata e
tutti disposti ad iscriversi anche l’anno prossimo, perché questa è una
tradizione destinata a durare ancora.
Antonio Mannori
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