ANDRONI SIDERMEC. Lettera aperta ai tifosi

PROFESSIONISTI | 05/08/2015 | 10:33
La Androni Giocattoli-Sidermec ha presentato ricorso alla Commissione Disciplinare della UCI affinché le venga annullata la sospensione di 30 giorni dall’attività agonistica, in seguito alla positività di Davide Appollonio e Fabio Taborre.
La richiesta di annullamento si fonda sulle tante misure prese dalla squadra contro il doping che qui riassumiamo.
- All’inizio di ogni stagione sono stati organizzati seminari, diretti dall’Avvocato Giuseppe Napoleone, per informare ed educare i corridori contro i pericoli del doping.
- I concetti illustrati nei suddetti seminari sono stati periodicamente ribaditi ai corridori sia verbalmente dai Medici e Direttori Sportivi, sia per scritto dal Team Manager.
- E’ stato redatto un Regolamento Sanitario Interno - sottoscritto da tutti i componenti la squadra – che persegue quale obiettivo primario la salvaguardia della salute e del benessere psicofisico degli atleti e condanna il doping.
- Un’Appendice al suddetto Regolamento Sanitario Interno – sottoscritta da tutti i componenti la squadra davanti a un Notaio - introduce un’ingente penale in caso di coinvolgimento di atleti con il doping.
-  E - svolta storica nella lotta al doping - tutti i componenti la squadra si sono schierati pubblicamente e hanno intrapreso azione giudiziaria contro i due colleghi risultati positivi.
- I risultati dei test del Passaporto Biologico cui vengono sottoposti i corridori della squadra e cui abbiamo accesso dopo aver ricevuto autorizzazione da tutti i corridori, non hanno mai presentato anomalie, se non nel caso di Appollonio, il cui report è però arrivato solo dopo che ci era stata notificata la positività al controllo del 14 giugno.
- I medici della squadra controllano i dati del Passaporto Biologico di ogni corridore con la massima attenzione. Infatti, due anni fa, senza alcun intervento da parte della UCI e mettendo da parte rilevanti interessi sportivi ed economici, abbiamo sospeso Francesco Reda che presentava valori anomali che avrebbero potuto nuocere alla sua salute. La nostra decisione fece scalpore in quanto il corridore, in quel momento, indossava la maglia di leader dell’UCI Europa Tour.
Siamo certi di aver condotto la lotta al doping con la massima diligenza, ma purtroppo è successo ciò che con tutte le nostre forze abbiamo cercato di evitare e due stupidi criminali – uso questo termine perché il doping è un reato - nei confronti dei quali è già stata avviata la procedura di costituzione in mora ci hanno causato un grave danno.
Pertanto abbiamo chiesto alla Commissione Disciplinare di annullare la sospensione in quanto sarebbe veramente ingiusto che oltre trenta persone dovessero pagare per l’azione sconsiderata e isolata di due corridori.

Gianni Savio
Team Manager D.S.

 
Tutta la documentazione presentata all’UCI è consultabile in italiano, inglese, francese e spagnolo sul sito www.androniteam.com
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COMMENTI
Giusto
5 agosto 2015 11:54 geo
Cosa poteva fare di più il team?
Mi rimane solo il pensiero che nei grossi team ci sono dei medici e preparatori pagati dagli sponsor per seguire i corridori: nei team più piccoli ognuno deve fare per sé.... e qualcuno viene consigliato male

Solidarietà piena.
5 agosto 2015 12:44 Bastiano
Come si fa a non essere solidali con chi sa reagire con tanta vemenza contro la stupidità umana? Ognuno può pensarla come vuole ma, nessuno potrà mai dire che questi signori hanno dimostrato connivenza oppure, reazioni di facciata. Ad un piccolo Team può accadere che qualche incosciente prenda una strada sbagliata, se invece accade ad un grande team, le responsabilità sono ben diverse. Se hai da spendere 20/30 milioni per un team, hai il dovere di farti i controlli interni da solo e non, come credo sia accaduto almeno nel passato, di utilizzare risorse per studiare il modo migliore per eludere i controlli.
Io credi in Gianni Savio e lo invito a continuare su questa strada perchè, non saranno di certo due idioti a rovinare un progetto così utile per il nostro movimento.

Ma più di così
5 agosto 2015 12:45 marek79
Se tutto quanto nell\'articolo è corretto, più di così una piccola squadra cosa deve fare, tenere gli atleti in ritiro costante come da dilettanti. E poi qualcuno scappa sempre. ...

a posteriori...
5 agosto 2015 13:07 nikko
a maggior ragione a priori sottofirmati certi regolamenti.....sarebbe più giusto a posteriori fare solo un mea culpa ed accettarli

Un tifoso
5 agosto 2015 16:27 gianni
Come non essere solidali con l'Androni?
saluti
il "tifoso" Gianni Cometti

due poveracci
5 agosto 2015 21:13 giusette
Dalla lettura della documentazione appare chiarissima l'opera di prevenzione svolta dal team che ha mesos in guardia i suoi atleti "minacciandoli" di penale da 100mila euro in caso di positività. E questi due poveracci cosa fanno? Contravvengono alle più elementari norme di vita e di salute, non solo si rovinano facendosi un pò di "bubbazza" ma rischiano pure di rimetterci un pò di soldini. Saranno pure nullatenenti ma dovranno esserlo a vita perchè la società li inseguirà per sempre in modo da colpirli in tasca. L'augurio è che le argomentazioni della Androni vengano prese in considerazione e annullata la sospensione che comunque si sta verificando perchè, in ossequio all'adesione al MPCC, il team resterà comunque fermo. I componenti della Commissione Disciplinare non potranno non tenere conto di tutto questo e rendersi conto di una cosa: cosa può fare di più un team nei confronti due due poveri disgraziati che vogliono farsi (e fare) del male? Radiare i due stupidi e riabilitare il team. Così, tanto per dare un esempio.

compattezza
5 agosto 2015 21:19 biagiotto
Mi fa piare riscontrare che vi sia stata compattezza totale da parte del team nell'isolare Appollonio e Taborre. Come pure è la prima volta, credo, che l'associazione dei corridori abbia preso una posizione forte e dura nei confronti di questi due corridori. Perché proprio non se ne può più. Adesso basta, occorre essere severi e per primo lo hanno fatto i compagni (ormai ex), il personale del team, la società che chiede un forte risarcimento che comunque non allevierà il danno all'immagine e quello per la forzata inattività. Però il segnale è forte e importante. Ne prendano atto tutti i corridori, c'è poco da scherzare. Credo che la Androni abbia aperto una nuova strada perché in futuro non ci si potrà astenere dal condannare altri possibili stupidi che continuano a doparsi e che dovranno avere terra bruciata, senza possibilità di riabilitazione in qualche altro team di infimo ordine.

5 agosto 2015 21:59 VociDalGruppo
secondo me la squadra deve accettare le sanzioni. ci sono corridoridoni in gruppo che sarebbe meglio vedere nei campi a zappare e la colpa di portare certa gente al professionismo è anche delle squadre. Non fanno una campagna "acquisti", non seguono un vivaio, non si appoggiano a centri per monitorare l'allenamento e la preparazione. Poi si ritrovano le sorprese. Probabilmente la squadra non avrebbe potuto trovare un farmaco sperimentale ad uno dei suoi corridori ma il problema li non è tanto scovare il malfattore in squadra ma conoscere così bene i propri corridori che non c'è nemmeno il problema di doverlo controllare....

VociDalGruppo
6 agosto 2015 11:14 Bastiano
Purtroppo quello che dici è giusto ma, impossibile per un piccolo Team, che fa miracoli per arrivare a fine anno con gli stipendi pagati ed i costi delle gare da affrontare. Lo sai che quasi più nessun organizzatore da i rimborsi spese ai Team? Se scompaiono le quattro Professional che abbiamo in Italia, come pensi che potremo vedere il ciclismo? Ormai restano solo gare in posti lontani e si possono seguire solo nei canali a pagamento. Se una positività viene dall'Astana, SKY etc., tutti ci dobbiamo arrabbiare perchè, il loro budget annuo è circa 15 volte superiore a quello della Androni.

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