MONDIALI. Van der Poel: giusto correre con gli élite

CICLOCROSS | 01/02/2015 | 16:15
Mathieu Van der Poel, figlio e nipote d'arte (papà è Adri, già campione del mondo di ciclocross e nonno è Raymond Poulidor) racconta così la sua emozione mondiale: «Ho forzato subito perché sapevo di avere il vantaggio di riuscire a saltare gli ostacoli senza scendere dalla bicicletta. Il percorso era molto scivoloso, ma non ho mai perso il controllo. Fortunatamente ho sempre avuto un buon margine di vantaggio e ho potuto gestirlo senza correre rischi. No, non ho una tattica prima della corsa, prendo le mie decisioni in corsa: ero ottimista dopo la tappa di Coppa del Mondo di Hoogerheide, sono felice e soddisfatto di questa giornata. Noi giovani abbiamo fatto vedere quanto valiamo, abbiamo fatto bene a correre con gli elite».

Il belga Wout Van Aert, medaglia d'argento, spiega: «Il primo giro di Van der Poel è stato fortissimo, poi nel corso del secondo mi è caduta la catena due volte e nel terzo sono caduto, facendomi male la spalla. Ho perso 50” e ci ho messo un giro prima di riprendere il ritmo ed essere in grado di iniziare a recuperare posizioni. Alla vigilia della corsa l’idea era quella di andare un’ora a tutta, senza mai mollare e così ho fatto, dispiace non aver potuto battagliare con Van der Poel per la vittoria finale. Vedendo come sono andate le cose nei primi giri, sarei stato l’unico in grado di poterlo contrastare».

da Tabor, Giulia De Maio

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