CASO PANTANI. «Il «Pirata» lo salvarono anche nel 1998

DOPING | 23/10/2014 | 18:37
Il complotto contro Pantani? Certo che c’è stato. Ma la mala, la camorra e il mondo delle scommesse c’entrano poco; per rispetto della memoria di Marco – e con buona pace di Vallanzasca – i complottisti dovrebbero essere cercati altrove: nei palazzi del Coni, della Federciclismo, degli organizzatori del Giro, dell’Università di Ferrara.
 
Ricordate il professor Conconi? Era il rettore dell’Università di Ferrara cui il Coni aveva affidato, a inizi Anni 80, l’assistenza medica degli atleti di ciclismo, sci di fondo, canottaggio, nuoto e altre discipline. Ingaggiato per combattere il doping, fece invece – per la gioia del Coni – esattamente il contrario: studiò nuove forme di doping e le fece mettere in pratica portando lo sport italiano a trionfi impensabili.
Riconosciuto colpevole dei reati contestatigli dal Tribunale di Ferrara (sentenza del 16 febbraio 2004), ma salvato dalla prescrizione, Conconi fu il primo a somministrare Epo a Pantani negli anni dal ’93 al ’95.
  
Nel file DLAB sequestrato nel suo computer a Ferrara si vede come nel ’94 l’ematocrito di Pantani passa da 40,7 (prima del Giro) a 54,5 (durante il Giro). Pantani esplode, vince il 4 giugno a Merano, il 5 sul Mortirolo e il 13 giugno, all’indomani della conclusione, il suo ematocrito è da ricovero: 58%. Poi Marco va al Tour e finisce terzo. Al ritorno dalla Francia Conconi lo “testa” e l’ematocrito è assestato a 57,4.
  
Gli sbalzi di valori di Pantani, dovuti al pompaggio di Epo, sono drammatici: come il ricovero al Cto di Torino, dopo la caduta alla Milano-Torino del ‘95, evidenzia (valori oltre il 60%). È triste dirlo, ma Pantani passa tutta la carriera con l’Epo nel sangue: parlare di complotto per il fattaccio di Madonna di Campiglio, il 5 giugno 1999, è quindi una presa in giro. Anche perché Marco, l’anno prima, ha vinto il Giro in modo strano.
  
COME ci raccontò Ivano Fanini in un’intervista uscita su Panorama nel 1999, “nessuno sa che anche l’anno prima, al Giro del ’98, Pantani avrebbe dovuto essere mandato a casa. Invece al posto suo fu cacciato Riccardo Forconi, un gregario. Che il giorno dopo, visto che era un mio ex corridore – era stato con me 6 anni all’Amore & Vita – venne a trovarmi in ufficio e mi raccontò tutto: ‘Hanno fatto uno scambio di provette e hanno mandato a casa me, che alla Mercatone sono l’unico ad avere i valori bassi’.
 
Riccardo era un modesto gregario, uno da 20-30 milioni di lire l’anno. Beh, dopo quell’episodio, e quella squalifica, si è costruito una villa sulle colline di Empoli: e si è fatto una posizione”. Per la cronaca: Pantani vinse quel Giro con 1’33” di vantaggio su Tonkov, russo della Mapei.
 
La mattina della cronometro finale, che Pantani corre come una moto (lui scalatore finirà terzo), dopo un controllo a sorpresa di tutta la Mercatone Uno, il gregario Forconi, centesimo in classifica, viene mandato a casa con l’ematocrito oltre i 50: il tutto l’ultimo giorno e prima di una crono in cui non avrebbe nemmeno dovuto aiutare il suo capitano. Strano, non vi pare? Ma non è finita.
 
Dopo l’intervista a Fanini, il giudice Guariniello apre un’inchiesta per fare luce sulla vicenda. Chiede di recuperare la provetta incriminata (di Forconi? Di Pantani?), all’ospedale Sant’Anna di Como dov’è depositata, per stabilire di chi effettivamente sia il Dna. Sorpresa: la provetta non c’è più, è sparita. Guariniello deve archiviare.
  
Domanda: se voi vincete un Giro d’Italia e qualcuno vi accusa di averlo fatto con l’inganno, fate finta di niente? Ebbene: dopo l’intervista a Fanini (che fece i nomi dei testimoni del racconto di Forconi, come il ds Salvestrini) non arrivò né a lui né a chi scrive non si dice una querela per diffamazione, ma nemmeno una richiesta di rettifica, di precisazione. Meglio far finta di niente: così magari l’anno dopo il teatrino si ripete nell’indifferenza dei più. Deve averlo pensato, Pantani. Anche la mattina del controllo a sorpresa (sic) all’hotel Touring a Madonna di Campiglio.
  
Christine Jonsson, 37 anni, danese, fu la dama bionda di Pantani negli anni belli e negli anni bui: “Marco si dopava e prendeva la coca – raccontò la fidanzata, che oggi vive in Svizzera, a Hebdo, settimanale svizzero, due mesi dopo la morte di Pantani – stando con lui ho sempre avuto l’impressione che prendesse dei farmaci. Era la sua scelta, pagava di tasca sua i prodotti: diceva che bisognava prendere delle porcherie per avere successo. Aveva sempre dei prodotti in un contenitore di plastica nel frigorifero. Talvolta si faceva delle punture e io lo aiutavo tenendogli il braccio”.
 
Ancora: «Dopo la cacciata dal Giro cominciò a prendere la cocaina: mi chiese di farlo con lui. Ero disperata perché io ho paura delle droghe. Marco ne assumeva delle quantità industriali. La famiglia se ne accorse e pensò che la colpa fosse mia».

da «Il fatto Quotidiano» a firma Paolo Ziliani
Copyright © TBW
COMMENTI
RICOVERO ???
23 ottobre 2014 21:31 gass53
SI IN EFFETTI QUELLO CHE HA SCRITTO QUESTO ARTICOLO è SI DA RICOVERO!!! LUI E IL SUO AMICO (DI SALA PARTO) !!!!!

Nulla di nuovo(o quasi)
23 ottobre 2014 23:56 pickett
Come Travaglio,anche Ziliani ha scoperto l'acqua calda.Quello che scrive é noto da tempo a tutti gli appassionati dotati di un minimo di obiettività.Ziliani,tra l'altro,ha dimenticato di citare la tappa del Trentino che Pantani regalò a Forconi alla vigilia del Giro 99.Lui che non regalava niente a nessuno ,e non era né generoso,né gentile,né tantomeno simpatico.I colleghi non lo amavano affatto,so quel che dico.Personalmente ,non ero al corrente dei dati precisi relativi all'ematocrito di Pantani nel 93 e nel 94,e devo dire che sono tristemente impressionanti.Se sono falsi,che parta la querela;se sono veri,sarà il caso d'abbattere un bel po' di assurdi monumenti,che oltre a rovinare il già cementificatissimo paesaggio delle nostre montagne,a questo punto diventano semplicemente scandalosi.Perchè tra Pantani e Armstrong non c'é proprio nessuna differenza.

ALTRO RICOVERO....................
24 ottobre 2014 00:59 gass53
..................è SI DI QUESTO PASSO NON CI SARà PIù UN POSTO LETTO LIBERO..............CON TUTTI QUESTI RICOVERI!!! pickett, AMMESSO E NON CONCESSO CHE SIA COME HAI DETTO tu, PANTANI "" EVENTUALMENTE "" FACEVA PIù O MENO, QUELLO CHE FACEVANO TUTTI IN QUEL PERIODO!!! CON O SENZA AIUTI,IN SALITA, NON AVEVA RIVALI !!! TE NE DEVI FARE UNA RAGIONE!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

per favore
24 ottobre 2014 09:14 paciacca
Come dice Pickett i signori hanno scoperto l'acqua calda. Che il ciclismo di quell'epoca fosse tutto da cassare lo sanno anche i muri. Tiriamoa una riga, facciamo un punto zero. Guardiamo avanti cerchiamo di combatture il doping da ora in poi..... lasciamo riposare in pace chi non può difendersi, lasciamo riposare in pace l'uomo Marco Pantani.

Ma vi rendete conto
24 ottobre 2014 10:52 jaguar
Leggo da persone qualsiasi affermazioni allucinanti...sembra che tutti abbiano informazioni precise e segrete ....Ma da chi di grazia?

CONDIVIDO
24 ottobre 2014 11:02 gass53
CONDIVIDO JAGUAR PIENAMENTE IN TUTTO E PER TUTTO. UNA VOLTA C'ERANO I SOLITI IGNOTI, OGGI CI SONO I SOLITI "" INFORMATI ""

24 ottobre 2014 11:23 AgostinoB
Qui credo che si sovrappongano le questioni; che Pantani fosse dopato (come tutti i ciclisti di punta dell\'epoca) è quasi certo, ma a Campiglio può esserci stato un intervento \"esterno\" per manipolare il risultato del GIRO, è su questo che si sta indagando. La riabilitazione del pirata non penso c\'entri nulla.

PANTANOLOGY
24 ottobre 2014 11:50 simo
Pickett,stiamo parlando di una setta..
Appunto,Pantanology.
La loro logica è avulsa dal racconto di quel che successe - e che fu banale.. - e allora impongono una narrativa postuma.
Che fa parecchio Cogne.
A questi del ciclismo di oggi non fotte nulla,anzi lo detestano.
Vedi il timing delle "rivelazioni"(..),cinque giorni dopo che un italiano aveva vinto il Tour...

Simone Basso

Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
Un altro grande amico del ciclismo ci ha lasciato. Alexander Gufler era un ragazzo che in gruppo ci era stato: aveva corso tra i dilettanti con le maglie della Bibanese, della Egidio Unidelta e della Ciclistica 2000, arrivando alle soglie...


Il veloce ed esplosivo Javier Serrano madrileno continuerà almeno per un’altra stagione a vestire la maglia del Team Polti Kometa. Sarà la terza per lui in prima squadra dopo l’approdo nel 2022 nella formazione U23 e la promozione l’anno successivo....


Lo scalatore Cesare Chesini è il primo nuovo innesto della formazione 2025 ufficializzato dal Team MBH Colpack Ballan CSB. Il corridore, classe 2004, è nato l’11 marzo e risiede a Sant’Ambrogio Valpolicella, in provincia di Verona.Nel 2024 l’atleta si è...


Pantaleo ha realizzato “Il Sogno più Grande”: incontrare Vincenzo Nibali. Scelto tra centinaia di bambini italiani che hanno partecipato al concorso nazionale indetto da CONI e ITA Airways, il giovanissimo biker di Molfetta ha raccontato in un video tutta l’energia, la passione e...


Comincia il mese di dicembre e subito per gli appassionati arriva un gustoso regalo... Domenica 1° dicembre, infatti, su tuttobiciweb e Ciclosmo Live potrete seguire la diretta streaming del 45° Trofeo Mamma e Papà Guerciotti, uno dei più importanti appuntamenti...


Wout Van Aert è tornato dalla Spagna lo scorso weekend e questa settimana è nei Paesi Bassi per le giornate del team Visma-Lease a Bike, il cui programma includerà l’assemblaggio e le varie prove con adattamenti sulla bici, servizi fotografici...


Se nei viaggi o nei trail a cui avete preso parte in bikepacking avete notato che un manubrio particolarmente appesantito con una capientissima borsa non fa al caso vostro, vi consiglio di prendere in esame borse dalla capienza media,  nettamente più...


Jonathan Milan è riuscito nell'impresa che nessuno aveva mai centrato: è il primo corridore nella storia dell'Oscar tuttoBICI a conquistare il titolo sia nella categoria Professionisti che in quella dei Giovani. Nel Gran Premio Fondazione Molteni riservato ai professionisti, il...


Debora Silvestri ormai alla sfortuna ci ha fatto l’abitudine, anzi potremmo dire senza problemi che per qualche anno ci ha fatto addirittura l’abbonamento pieno. Tra cadute e squadre che chiudono l’atleta ventiseienne del team Laboral non era mai riuscita ad...


Consentire alle giovani cicliste di talento di crescere gradualmente e senza pressioni. È questo l’obiettivo primario di Nexetis, la squadra femminile costituita per volere della federazione ciclistica svizzera che è stata presentata ieri a Zurigo.L’equipe sarà affiliata nella Confederazione con...


TBRADIO

-

00:00
00:00





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024