Fabio Aru può vincere il Giro, anzi deve

ATTACCHI & CONTRATTACCHI | 26/05/2014 | 16:02
di Cristiano Gatti       -   

Io, se fossi Fabio Aru, ci proverei. A questo punto mi giocherei tutto, persino la piacevole prospettiva di un posto sul podio, per arrivare a Trieste da primo. Se fossi lui, mi guarderei allo specchio e mi rivolgerei questa semplice domanda: amico mio, quando mai ti ricapiterà una simile congiunzione astrale? Quando mai ricapiterà un simile Giro di mortaccioni, dove la maglia rosa Uran continua a perdere, eppure incredibilmente alla sera ti accorgi che si è avvantaggiato sui diretti rivali?

Fabio è il migliore del gruppo. Ormai mi sembra evidente e dimostrato. L’unico capace di piantare la compagnia, tanti saluti e buonasera. Gli altri sono anziani nell’autunno della carriera, oppure giovani in evidente difficoltà. Soprattutto Quintana, che per guai fisici o per scarsa forma comunque non è Quintana.

In ogni caso: Aru è forte e ha il diritto – io direi il dovere – di correre il finale del Giro da gran signore. Lo so che è giovane, che non gli si può chiedere la luna, che è sempre a rischio musata. So tutto. Di più: lo sa per primo lui, che tiene i piedi per terra e va avanti giorno per giorno. Ma io vorrei che questo giorno per giorno diventasse ogni giorno più convinto e più cattivo. La maglia rosa è lì, a portata di mano, contesa da rivali oggettivamente deboli (per mille motivi): certe occasioni vanno colte al volo, anche se capitano prestissimo, a 23 anni.

Sono sicuro che Beppe Martinelli, un tecnico vero, concreto, realista e anche molto scaltro, sottobanco gli ha trasmesso questo messaggio. Non lo riconoscerei più, se non fosse così. Sono sicuro che pure il padre putativo Tiralongo, un espertone dall’occhio lungo, in confessionale lo ha indottrinato. Ma soprattutto sono sicuro che proprio lui, Aru, ha ben presente l’opportunità irripetibile: se si nasce campioni, si fiuta subito l’aria che tira.

Poi vada come vada. Si può anche fare un botto atomico per eccesso di coraggio. Ma bisogna tentare, fino all’ultima possibilità. I campioni non si siedono sul primo gradino: hanno fretta di fare tutta la scala.
Provaci ancora Fabio. Dal mio punto di vista, faccio un discorso molto interessato. Credo che un campione come Aru farebbe un gran bene al ciclismo moderno. L’ambiente è andato avanti per troppo tempo con il dogma dei purosangue maledetti. Per troppo tempo si è creduto che il ciclismo avesse bisogno del “personaggio”, questo malinteso “personaggio” che smuoverebbe le folle con una certa metratura di tatuaggi, con un certo quintalaggio di piercing, con un certo taglio tribale della capigliatura. Così, anche solo per scimmiottare altri sport.

Fortunatamente, Aru – e con lui gli Ulissi, i Battaglin, i Canola – è qui a dimostrare che si può essere giovani talenti, si può entusiasmare la gente, si può raggiungere le vette della popolarità anche con una faccia normale, con abitudini normali, con gusti e passioni normali, con amori normali.
Mi piace molto questa idea che Aru sbuchi fuori con la sola forza delle sue gambe. Che riproponga senza clamori e schiamazzi un modello edificante di gioventù, basata su robusti studi classici, su molta umiltà, su una giusta e potente ambizione, sui valori intramontabili della famiglia, del lavoro, della saggezza.

Non sono qui a farlo santo, né eroe. Da questo punto di vista, copio e incollo la famosa idea di Brecht: poveraccio quel popolo che ha bisogno di eroi. Il ciclismo ha già dato, con la faccenda degli eroi: forti, bravi, super e dannati. E non sto parlando solo di doping: parlo anche di tipologia umana. Ma tu guarda il caso: questi ragazzi hanno ventitrè-ventiquattro anni, sarebbero dunque i giovani che tutti noi matusalemme definiamo sempre debosciati, vuoti e viziati, casualmente li scopriamo invece come generazione positiva, piena di qualità. Sia ben chiaro: non sto facendo l’apologia dell’anacoreta. Aru confessa tranquillamente di avere gusti in linea con la sua età: ascolta musica, sta con la fidanzata, naviga in Internet.

Non è un monaco trappista e non ha preso i voti. A modo suo, senza pose, ripropone però un modello eterno di giovinezza, messo in crisi da tante mode idiote, eppure sempre capace di riemergere. Un modello che non ha niente di speciale, ma che diventa eccezionale solo perché sa essere normale.
Copyright © TBW
COMMENTI
26 maggio 2014 16:34 foxmulder
Vista come sta andando ora la carriera di Cunego (che resta un signor corridore con fior di classiche all'attivo e mi tolgo comunque il cappello, beninteso), non so se augurare ad Aru di vincere il giro a 23 anni. In ogni caso, a mio modestissimo avviso, è nella fortunata posizione di poter stare a ruota nella tappa di domani per vedere che verdetti emette poi la crono del Grappa (che a mio avviso lo vedrà grande protagonista) ed eventualmente tentare il colpaccio sullo Zoncolan.

Per favore
26 maggio 2014 17:05 cimo
Lasciamolo tranquillo e non carichiamolo di troppe aspettative....il futuro è dalla sua parte, ma non guastiamolo.

aru
26 maggio 2014 18:45 claudino
tranquillo cerca il podio il giro lo vincerai nei px anni e cerca come lo sei di essere modesto! sei in buone mani!

ascolta te stesso......
26 maggio 2014 20:00 passion
..... giorno per giorno, saranno le tue gambe e la tua testa (di grande qualità) a dirti cosa, quando, come e dove fare il giusto..... il risultato finale sarà comunque UN GRANDE SUCCESSO !!!

Provarci
26 maggio 2014 20:39 filos71
io dico che se ne ha, ci deve provaere, già da domani. Basta attendismo, sempre all'attacco come Pantani

Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
È una di quelle notizie che ti lasciano senza fiato. E che sono difficili da raccontare. Rossella non c'è più. Rossella Bardi era la moglie di Emanuele Del Barba, uomo che in questi anni ha massaggiato muscoli di campioni, gregari,...


Nel 2013 Mathieu van der Poel vinse i Campionati del Mondo su strada tra gli juniores, ma quest’anno non ci sarà nessun olandese in questa categoria a lottare per la maglia iridata. Per la Federazione ciclistica olandese, la trasferta in...


Il Gruppo Sportivo Emilia ha completato la serie dei sopralluoghi a Laigueglia in vista della 62a edizione del Trofeo Laigueglia, che si terrà il prossimo 5 marzo. L'evento, un appuntamento storico del ciclismo internazionale, aprirà come da tradizione il calendario...


Una scarica continua di adrenalina, un susseguirsi di grandi emozioni, una sfida sempre nuova e naturalmente tanta tanta passione. EPICDAYS.CC, società attiva nella creazione di esperienze ciclistiche uniche, ha annunciato il calendario ufficiale dei suoi eventi per il 2025. Con...


Importante video conferenza indetta dal Consiglio Direttivo del Comitato Regionale Toscana della Federciclismo. Si tratta di un incontro formativo riguardo alla figura ed al ruolo del “Saverguarding”, in programma giovedì 30 gennaio con inizio alle ore 21. L’incontro si...


Seconda volata al Tour Down Under e seconda vittoria di Sam Welsford. L’australiano della Red Bull - BORA – hansgrohe, vincitore anche ieri, è riuscito a centrare nuovamente il bersaglio nonostante una caduta occorsagli (con altri atleti) nei primi chilometri...


Pronto ad affrontare una nuova stagione, la quinta da professionista, la seconda in Lidl Trek, dall'alto del suo sorridente metro e novantatré e delle 16 vittorie in carriera, più due maglie ciclamino al Giro d'Italia, altrettante medaglie olimpiche su pista...


Difficile riassumere in un titolo l'essenza di oltre mezz'ora al telefono con Claudio Cozzi, un direttore sportivo meno sotto i riflettori di quanto meriterebbe. Uno dei primi "uomini da World Tour" a sposare due anni fa il progetto di Fabian...


Quest'anno,  Cannondale ed EF Pro Cycling celebrano dieci anni di partnership, un decennio caratterizzato da vittorie straordinarie e innovazioni audaci. Per celebrare questo traguardo e dare inizio alla stagione delle corse, Cannondale presenta la nuova bicicletta LAB71 SuperSix EVO Team Edition 2025....


Andrea Garosio chiude la sua lunga carriera dopo 24 anni di ciclismo. Con orgoglio, passione, professionalità e spirito sportivo il bresciano saluta e ringrazia con queste parole dal suo profilo di facebook. Tutto iniziò quasi per gioco, per quel carattere...


TBRADIO

-

00:00
00:00





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024