
Se ieri gli italiani l'hanno fatta da padroni nel prologo della Absa Cape Epic 2025, oggi gli svizzeri hanno risposto con tutta la loro forza.
Nella prima "giornata vera" della corsa a tappe in mtb più nota e ambita, cominciata presto dalla Meerendal Wine Estate di Durbanville, sede del campo base per le prime due notti, si è iniziato a fare sul serio. Le coppie in gara non si sono risparmiate lungo i caldi 96 km con 2.750 metri di dislivello positivo e tante hanno iniziato a mostrare le prime difficoltà soprattutto nella seconda parte di gara caratterizzata da salite lunghe e impegnative.
Quando la corsa si è accesa i due leader del Wilier-Vittoria Factory Team Luca Braidot e Simone Avondetto si sono trovati a rivaleggiare con i rossocrociati Nino Schurter e Filippo Colombo (Scott-SRAM) e i tedeschi Georg Egger e Lukas Baum (Orbea Speed Company), con questi ultimi che sul finale hanno dovuto cedere il passo alle due coppie più in palla del momento.
Tra attacchi e controattacchi, alla fine nella sfida italo-svizzera hanno primeggiato l'eterno Schurter e il talentuoso Colombo che sono riusciti ad anticipare i nostri sul traguardo di Durbanville di 31" dopo 3 ore, 51 minuti e 3 secondi di grande spettacolo, sfilando loro la maglia gialla di capoclassifica.
«C’era tanto vento frontale oggi, quindi alla fine è venuta fuori una gara abbastanza tattica - ha spiegato Braidot -. Indossando la maglia gialla, non ci siamo tirati indietro dal fare la corsa quando c’è stato bisogno di accelerare. Ci abbiamo provato negli ultimi 15 km, ma gli svizzeri son stati più forti nell’ultimissima parte di tappa, quando mi sono ritrovato col serbatoio vuoto. Direi che possiamo comunque essere molto soddisfatti della nostra prestazione».
«È stata una bella battaglia, siamo mancati solo un po’ nel finale ma va bene lo stesso - ha raccontato Avondetto -. L’inizio di questa Cape Epic è stato davvero entusiasmante, era difficile immaginarsi un esordio così positivo. Tutti però dicono che la vera corsa comincia giovedì, quando la stanchezza comincerà a farsi sentire, quindi vedremo come reagirà il nostro corpo a tutti questi sforzi. La crono di domani? Monteremo una corona più grande, e dovremo stare più aerodinamici possibile, visto che ci saranno diversi tratti in falsopiano».
Il podio di giornata è stato completato dalla coppia Orbea Speed Company, staccata di un paio di minuti. A 40" dal terzo posto ha tagliato il traguardo il comasco Samuele Porro con lo svizzero Marc Stutzmann (Klimatiza Orbea) e poco dopo sono arrivati Fabian Rabensteiner e il suo compagno di squadra, il tedesco Simon Stiebjahn. Decisamente più staccati, ma in sesta piazza, Gioele De Cosmo e Jakob Dorigoni del Torpado Kenda FSA che completano una giornata positiva per l'Italia del fuoristrada.
In campo femminile le dominatrici del prologo, la veterana danese Annika Langvad in coppia con l'argentina Sofia Gomez Villafame, hanno dimostrato di essere le donne da battere tanto da infliggere quasi 6' alla coppia Looser Skarda, nonostante una foratura abbia rallentato la loro marcia trionfale. 6° posto per Claudia Peretti che corre insieme alla lituana Katazina Sosna, 9° per Costanza Fasolis in gara in Sudafrica insieme alla tedesca Stefanie Walter.
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