| 15/05/2006 | 00:00 ''Il Giro d'Italia mi manca, non posso certo negarlo. Anche perche', da ben nove anni non ne saltavo uno. Quest'anno, pero', ho scelto di percorrere altre strade. Partecipero' al Tour de France e cerchero' di offrire delle buone prestazioni. Non si puo' sperare di vincere entrambe le gare, bisogna fare una scelta e io l'ho fatta''. Stefano Garzelli ha deciso di seguire alla tv le imprese di Ivan Basso e Damiano Cunego: soffre, ma si consola pensando ai possibili successi che lo aspettano sulle strade francesi. Il ciclista varesino, che oggi e' stato ospite del team siculo-gardesano +39 Challenge, a Valencia, in pratica sotto casa. Vive infatti nella citta' spagnola, dopo avere sposato Maria. ''Quest'anno - fa notare - per la prima volta dopo tanti anni assisteremo a un Tour diverso, non piu' una corsa monotematica, con Lance Armstrong sempre in testa, ma una vera e propria sfida che puo' riservare parecchie sorprese. Non posso sapere chi vincera', posso pero' dire che aver visto un Ian Ullrich in crescita; anche gli spagnoli Mansebo e Valverde possono dire la loro''. Il ciclista varesino, ex gregario di Marco Pantani e vincitore del Giro del 2000, azzarda una previsione sulla corsa rosa. ''Per me l'uomo da battere rimane Basso - dice, senza alcuna incertezza - Sono convinto che, nella cronometro di Pontedera, infliggera' un distacco di 1'30'' a Cunego. Il bello, comunque, deve ancora venire. Di certo posso dire che il Giro 2006 puo' essere considerato il piu' duro degli ultimi trent'anni: sarebbe piaciuto anche a Pantani, cosi' come piace a me. E' un Giro per chi va forte in salita, insomma''. Non fa drammi dopo il fallimento italiano nelle grandi classiche del nord. ''I nostri hanno trovato un Valverde in forma smagliante, contro lo spagnolo c'era poco da fare - e' il suo pensiero -A Bettini e' andata male nella Freccia-Vallone: il toscano ha sbagliato i tempi del suo attacco e alla fine ha pagato. Un vero peccato''. Garzelli ammette di non essere in possesso di un'esperienza velica specifica. ''Per me e' un mondo nuovo - racconta il varesino - La mia passione per il mare sta nascendo adesso, ma e' una bella esperienza, un mondo nuovo, tutto da scoprire''. L'ultimo pensiero e' rivolto allo scandalo che ha sconvolto il mondo del calcio e del quale in questi giorni si parla tantissimo in Italia. ''Se e' veramente come dicono - nota Garzelli - e' una cosa molto forte. Questo scandalo puo' essere paragonato a quello che alcune stagioni addietro colpi' il mondo del ciclismo. In quel caso le indagini sul doping permisero di fare una certa pulizia, il ciclismo ebbe la forza di ripartire da zero, di ricominciare. Speriamo che questo possa accadere anche nel calcio, in modo da renderlo piu' credibile. Stiamo parlando di uno sport bellissimo, che soprattutto in Italia ha un seguito straordinario, speriamo si possa veramente fare pulizia''.
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