DOPING | 18/12/2013 | 12:38 Chiamato nuovamente in causa da Lance Armstrong, che lo accusa di averlo coperto in occasione di un controllo positivo nel 1999, Hein Verbruggen rompe il silenzio. E dopo aver scelto l’ironia, ora alza decisamente il tono della polemica: «Le sue sono delle bestialità - ha detto in uan intervista concessa al Telegraph - Io non ho mai chiesto di coprire alcunché. E poi spiegatemi come avrei potuto farlo, visto che i risultati di una eventuale positività erano noti al laboratorio, al ministero dello sport francese, all’Uci e a tutti i responsabili dell’antidoping? Sono accuse ridicole». «È spinto da sentimenti di vendetta e dal bisogno di soldi, promette di dire la verità ma non ci arriva mai - ha detto ancora l’ex presidente dell’Uci a La Dernière Heure -. Sta diventando noioso, vende le sue interviste e deve per forza offrire in cambio qualcosa, anche se si tratta di falsità. È patetico, ma ormai ci abbiamo fatto l’abitudine. Non aveva forse dichiarato sotto giuramento di non essersi mai dopato?». E ancora: «Armstrong ha spinto anche i suoi compagni di squadra a doparsi, assicurando loro di avere la copertura da parte dell’Uci, non può essere perdonato. Ma all’americano riconosco di aver detto una cosa vera: ha detto di essere stato un atleta della sua epoca, di aver preso quello che prendevano tutti. Non era il solo, evidentemente. E una cosa mi ha colpito: hanno tolto ad Armstrong tutte le sue vittorie, ma nessuno ha alzato la mano per rivendicarle. Anzi, c’è chi lo difende. E questo, a mio parere, vuol dire molto» .
e lui oltre al resto ha anche la responsabilità di aver alzato l'ematocrito a 50.....
18 dicembre 2013 20:41foxmulder
Curioso che le argomentazioni usate da verbruggenN in questo caso siano esattamente le stesse usate da Armstrong contro i suoi detrattori all'epoca delle vittorie
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