Il ciclismo è lo sport più controllato ma non il più dopato
DOPING | 14/12/2013 | 10:02 È stato pubblicato nei giorni scorsi il report dell’attività di controllo antidoping del Ministero della Salute, relativo al primo semestre del 2013 scaricabile a questo LINK. È evidente che il ciclismo è lo sport più controllato ed anche altrettanto evidente che, però, non è quello in cui l’incidenza di questo fenomeno è maggiore. Ci sono discipline che a fronte di un numero esiguo (se non marginale) di controlli hanno mostrato una percentuale di positivi largamente sopra la media, lasciando presagire scenari preoccupanti, se solo i controlli fossero numerosi e mirati come quelli realizzati nel nostro sport. Entriamo nel dettaglio. Nel corso del primo semestre dell’anno, la Commissione per la Vigilanza ed il controllo sul Doping e per la tutela della salute nelle attività sportive (CVD), istituita presso il Ministero della Salute, ha programmato controlli su 181 manifestazioni sportive. I controlli hanno riguardato sia le manifestazioni delle Federazioni Sportive Nazionali (FSN) e delle Discipline Sportive Associate (DSA), che quelle degli Enti di Promozione Sportiva (EPS). Quaranta erano manifestazioni ciclistiche (oltre il 24% dei complessivi). Nel corso di questi eventi sono stati sottoposti a controllo 778 atleti: 182 del ciclismo (oltre il 23% del totale), 96 del calcio (il 12%), mentre le altre discipline seguono con percentuali molto inferiori, come dimostra il grafico (TABELLA A), che riporta in scala le percentuali di atleti controllati dall’osservatorio (indicati i valori assoluti). Vien da sè che il numero dei positivi, a fronte di una mole così squilibrata di controlli, pende decisamente dalla parte del ciclismo che, è bene ricordarlo, comprende sia manifestazioni FCI che di enti di promozione sportiva. Da notare, come è ben evidenziato nello stesso report, che degli 11 atleti positivi trovati nel primo semestre del 2013 relativi al ciclismo, 3 sono stati rilevati in gare organizzate dalla Federazione e ben 8 in manifestazioni degli Enti. Una sperequazione che pone il problema su come è strutturata l’attività degli Enti. Il dato evidente di questo rapporto, come degli altri precedenti, è che numerose discipline, anche se poco controllate, hanno una percentuale di casi positivi allarmante. Per comprendere l’evidenza, basta guardare la TABELLA B, che si evince dai dati pubblicati dal rapporto. Questi dati, però, per una Federazione come la FCI che si impegna da tempo per debellare il fenomeno, non possono essere intesi in maniera assolutoria, ma rappresentano uno sprone a fare ancora di più, consapevoli che si sta affrontando una battaglia fondamentale per la sopravvivenza del nostro sport non solo contro certe deprecabili pratiche, ma anche nei confronti dei media, troppo spesso impegnati a puntare il dito dove è più facile. Un’ultima considerazione merita l’andamento dell’incidenza del doping nello sport italiano, come emerge dal lavoro della Commissione dal 2003. Il grafico della TABELLA C prende in considerazione solo alcune discipline, mostrando come, nel caso del ciclismo, l’evoluzione è sostanzialmente lineare (attorno al 6%), a fronte di un ingente numero di controlli. Questo vuol dire che, almeno per il nostro sport, i controlli mirati che si stanno svolgendo da tempo permettono di avere una rappresentazione sicuramente più vicina alla realtà del fenomeno. E’ così anche per le altre discipline?
Ma chi ha interpretato i dati presenti nel rapporto del ministero della salute, visto che è stata effettuata un interpretazione alquanto grossolana e approssimata. Effettivamente dai dati pubblicati il ciclismo è lo sport più controllato (si parla sempre del 23% delle manifestazioni ciclistiche percentuale che scende se si considera solo la FCI). Sono di parere opposto sulla seconda affermazione quando si dice che il ciclismo non è lo sport più dopato, è naturale che il ciclismo ha una percentuale più bassa rispetto alla FIBBN o alla FIR la motivazione proprio perchè è stato controllato maggiormente 180 controlli contro 6 e 8. E visto che la matematica non è un opinione se si divide un numero per 180 o per 8 il risultato cambia. Se una federazione è stata controllata una volta e il suo unico atleta controllato risulta positivo la percentuale di positivi è del 100%, ma questo non significa che sono tutti dopati. Chi ha scritto questo articolo non tiene conto della variabilità dovuta al caso. Solo se il numero di controlli è comparabile a quello del ciclismo si possono comparare anche le percentual!!!!
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