Sei Giorni delle Rose, sempre i neozelandesi al comando
PISTA | 27/07/2013 | 09:05 Shane Archbold e Dylan Kenneth ci stanno prendendo gusto. Dopo aver vestito un po' a sorpresa la maglia bianca «Siderpighi» nella prima giornata, la coppia neozelandese targata Peugeot Bussandri si è confermata al comando della Sei Giorni delle Rose 2013, che ha vissuto il suo secondo atto nella tradizionale cornice del velodromo «Attilio Pavesi». Comunque, prima del giro di boa della manifestazione, la situazione risulta ancora estremamente fluida e sono ancora tante le formazioni che possono sicuramente ambire al trionfo finale. La tappa ha preso avvio con una Corsa a punti a coppie (20+20 giri). Apertura con i numeri neri, con i traguardi parziali che hanno visto primeggiare Ondrej Rybin (Arda Natura), Rafal Jeziorki (Pavinord) e per due volte Aaron Gate (Bft Burzoni). Sono quindi scesi in pista i numeri rossi e gli sprint hanno premiato Ivan Kovalev (Rosti), Dylan Kenneth (Peugeot Bussandri), Edward Avila (Colombia) e ancora Dylan Kenneth. A conti fatti, il successo è andato proprio alla coppia in maglia bianca, Archbold-Kenneth (Peuget Bussandri), davanti ad Arango-Avila (Colombia) e Jeziorski-Pszczolarski (Pavinord). Non paghi, Archbold e Kenneth hanno poi dominato il Giro Lanciato, stabilendo col tempo di 21.081 il nuovo record della pista; niente da fare per Marguet-Perizzolo (Ferri) e Rybin-Kankovsky (Arda Natura), terminati nell'ordine alle spalle dei vincitori. Chiusura con l'Americana di 80 giri (8 sprint), nella quale si è registrata un'altra prova sfortunata della coppia Arango-Avila. In fuga, come nell'Americana del giorno prima, questa volta i colombiani hanno visto sfumare la loro azione per la caduta di Jan Esteban Arango. Un'altra caduta ha poi coinvolto Myron Simpson (Bft Burzoni), proprio mentre gli svizzeri Tristan Marguet e Loic Perizzolo (Ferri) iniziavano la lunga «caccia» che, se non ha permesso loro di guadagnare il giro, gli ha comunque garantito il successo nella gara. Appena dietro, i russi Eugeniy e ivan Kovalev (Rosti) e i transalpini Morgan Kneiski e Vivien Brisse (Rossetti Market). Costretti a lungo sulla sulla difensiva, Archbold e Kenneth hanno limitato i danni e soprattutto sono riusciti a mantenere agevolmente la testa della graduatoria generale con 70 punti, davanti a Marguet-Perizzolo (52) e Kneiski-Brisse (30). La serata non ha avuto come protagonisti solo i concorrenti della Sei Giorni delle Rose, ma anche le atlete impegnate nelle ultima gare valide per l'Omnium Donne Elite. La prima prova è stata l'Inseguimento Individuale (3.000 metri), appannaggio dell'australiana Amy Cure (3.47.789), che ha preceduto la connazionale Ashlee Ankudinoff (3.48.121) e la polacca Ktazyna Pawloska (3.48.715). E' poi stata la volta dello spettacolare Scratch (25 giri), nel quale Annette Edmonson ha ribadito il suo primato: in una volata batticuore, l'australiana ha «bruciato» la ceca Lucie Zaleska e la belga Kelly Druyts. L'ultimo atto dell'Omnium sono stati i 500 metri da fermo, bottino della francese Laurie Berthon (36.882), con Kelly Druyts (37.435) e Annette Edmonson (37.584) ai posti d'onore. Al termine, proprio Annette Edmonson ha potuto festeggiare la netta vittoria nella classifica finale (21 punti), davanti a Katarzyna Pawlowska (39) e Laurie Berthon (41). Grande attesa per le gare di oggi in quanto scenderanno in pista gli sprinter e le donne elite nella corsa a punti che vedrà in pista le prime tre dell’ultima edizione del campionato del mondo: Jarmila Machacova, Sofia Arreola e Giorgia Bronzini
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