È il gruppo o il Quinto alpini?

ATTACCHI & CONTRATTACCHI | 20/05/2013 | 16:42
di Cristiano Gatti      .    

Che il gruppo sia uguale al Car del Quinto Alpini non è certo un’amenità da scoprire al Giro 2013. Da quando si pedala, esistono le vecchie ed esistono le spine, più propriamente congedanti e reclute: le vecchie stabiliscono la legge del branco e la impongono senza tante carinerie, le spine subiscono in silenzio perché hanno paura, aspettando pazientemente che arrivi il loro turno per diventare vecchie.

Inutile dunque stupirsi se nella tappa del Galibier esplode ancora una volta il conflitto: da una parte le vecchie - i Pozzato, i Paolini, i Tiralongo – che decidono di affrontare il Moncenisio ad andatura amatoriale, dall’altra le spine – i Pirazzi, i colombiani, gli uomini di Savio – che vorrebbero invece attaccare subito, per portarsi avanti e provare a vincere la tappa.

Il risultato è in linea con la storia del ciclismo: minacce, insulti, rancori. E molti veleni anche nel giorno di riposo. Girando per alberghi, ho raccolto la rabbia sorda della piccole squadre, che sono al Giro soltanto su invito, e che dunque non possono permettersi di sollevare polvere. Ingoiano il rospo, ma covano risentimenti feroci.
Dall’altra parte, le vecchie non nascondono la propria soddisfazione. Su Twitter - questo nuovo modo di comunicare che personalmente mi sta pesantemente sull’anima, perché preferisco i confronti tra persone reali - su questa nuova piazza virtuale Pozzato gigioneggia chiedendo a tutti di chiamarlo Don Pippo, augurandosi pure che da ora in poi colleghi e direttori sportivi vadano a baciargli l’anello ai villaggi di partenza. Sulla “Gazzetta”, Don Pippo dichiara però indignato: “Roberto Reverberi, il diesse di Pirazzi, mi ha dato del mafioso”.

Parliamoci chiaro: in linea di principio, ci sta che un gruppo di corridori reduci da questo Giro On Ice e da una tappa come quella di Bardonecchia si accordi per stare calmo sulla prima salita di giornata. Non è uno scandalo, non è la morte di nessuno. Però mi sembrerebbe il caso che tutti vengano coinvolti nella decisione: anche le spine, anche le squadre più piccole, perché la decisione presa sia sentita e condivisa.
Qui invece il metodo è sempre quello del Car: poche vecchie decidono tra di loro e pretendono che l’intero battaglione obbedisca ciecamente.

Se vogliamo, sin qui siamo nel campo delle leggi non scritte, nelle leggi di caserma – o di branco – che spesso contano più dei regolamenti. Io però vorrei aggiungere anche una considerazione di puro stampo sportivo, sicuro di uscirne da patetico, ma non per questo mi sottraggo: vorrei cioè dire che comunque le squadre piccole e i loro giovani sono qui tutti i giorni a meritarsi l’invito dell’organizzazione, a mettersi in mostra, a lottare sulle frattaglie delle grandi classifiche, e nessuno può negare che questa lotta possa avvenire soltanto là dove i big sono disinteressati e disimpegnati.

Allora, mettiamoci d’accordo: se le squadre piccole vengono al Giro e corrono ai margini, in modo anonimo, diciamo subito che non vanno più invitate, magari che vanno chiuse del tutto; se invece vengono e cercano di farsi vedere, siamo qui a dire che non possono e non devono, perché qui comandano le vecchie e si sta ai comodi loro. (Nota a margine: inutile ricordare come quasi tutti quelli che lavorano nei grandi team vengano comunque dai piccoli)

Lo dico serenamente: da tifoso, non mi piace il metodo da cupola. Comprendo gli accordi sensati e condivisi in certe particolari situazioni, magari nelle giornate dove si rischia la pelle, ma proprio non capisco il metodo della prepotenza e della prevaricazione. Mi ostino a pensare che ci sia un limite. O vogliamo dire che nella legge del gruppo ci può stare davvero tutto, fuorchè il rispetto?
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COMMENTI
Dott. Gatti,
20 maggio 2013 17:18 Fra74
il Suo modo di scrivere "provocatorio & ironico" mi piace, perchè è quasi sempre chiaro ed obiettivo, anzi, è quasi da denuncia, e fa bene, a mio avviso...
Però, non sò se mi ha risposto, ma conferma che lo "stipendio" o "indennità" riconosciuta dalla FCI al Sig. ALFREDO MARTINI ammonta ad euro 50.000=?!? Oppure è una invenzione di qualche buontempone?!? Spero sia la seconda...
Francesco Conti-JESI (AN).

x Fra74
20 maggio 2013 20:09 emmemme53
Anch'io vorrei sapere se la storia dei 50.000 Euro (credo netti) a Martini è vera. C'è una cosa però: la notizia è girata, e girata assai, e nessuna smentita da parte della F.C.I. e dell'interessato. Vuoi dire che gatta ci cova?

in gita
20 maggio 2013 23:51 lattughina
A saperlo prima si poteva organizzare una bella merenda sul Moncenisio, si invitava il Cral e il Dopolavoro ferroviario di Bardonecchia, .... una bella grigliatina di carne con un buon bicchiere di barbera .... Questa è stata la cartolina dell'approccio al Moncenisio. Ridicoli, assolutamente ridicoli quelli della vecchia guardia che impongono le regole .... Reverberi è stato ancora gentile secondo me, doveva andarci più pesante!

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