CURIOSITA. Temperato sullo Zoncolan senza forcella e ruota
| 28/08/2011 | 11:46 Impresa riuscita! Il funambolo della bici
Simone Temperato è riuscito ancora una volta a portare a segno un altro
grande obbiettivo che è sicuramente qualcosa di straordinario su quella
che è considerata una delle salite più dure d’Europa. Con la sua bici
priva di ruota e forcella è riuscito prima a salire e poi a scendere
dal Monte Zoncolan, proprio da quel versante che solo pochi mesi fa
aveva messo in grande difficoltà i ciclisti professionisti del Giro
d’Italia. I dati parlano chiaro: la strada sale per 1.210 metri di
dislivello in soli 10,5 km, per una pendenza media pari al 11,5%, con
punte massima del 22%. Una grandissima prestazione ciclistica basata
su equilibrio e concentrazione che solo a pensare sembra impossibile.
Simone, che già nel 2007 era riuscito a scalare con la bici da corsa
impennata lo Zoncolan, è riuscito questa volta a migliorare il suo
precedente record fermando il cronometro a 1h e 16 minuti. Ma la parte
più spettacolare e pericolosa della giornata è stata la discesa. Il
Magico Tempe è riuscito infatti a disegnare delle traiettorie perfette
sfruttando al massimo anche le pendenze presenti, riuscendo a
raggiungere, in alcuni tratti, la velocità massima di 43 Km/h. Una
discesa al cardiopalma che è stata portata a termine in un tempo record
di 22 minuti. «Non è stato facile affrontare la salita con il
caldo è l’afa di questi giorni - ha dichiarato Simone -. L’ultima prova
fatta giovedì scorso sul passo Giovo, continua, mi aveva dato buoni
segnali, ma li le pendenze non sono neanche da paragonare a quelle
dello Zoncolan. I primi chilometri sono stati quelli più critici tanto
che, alcuni amici che mi seguivano si sono staccati a causa del troppo
caldo. Sicuramente la concentrazione e la determinazione che avevo mi
hanno aiutato a superare questa grande difficoltà e, tornante dopo
tornante, sono riuscito a raggiungere il traguardo finale abbassando il
mio precedente record di scalata di oltre 2 minuti. La discesa è stata
senza dubbio perfetta e non avrei mai pensato di fare un tempo così
basso, merito anche degli amici del M.T.Team che hanno reso possibile
tutto ciò. Solo in un tornante ho avuto un attimo di indecisione quando
improvvisamente, non so ancora il perché, ho sbandato prima a destra e
poi a sinistra e sono stato costretto a compiere una manovra
incredibile per recuperare l’equilibrio e proseguire la corsa senza
sbagliare. Questa per me è sicuramente una grande impresa, forse la più
estrema e difficile di quelle fatte fino ad ora e la voglio dedicare a
un caro amico che è mancato solo pochi giorni fa che son sicuro da
lassù mi ha seguito e accompagnato per tutta la giornata, grazie
Giorgio!».
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