
Un salto indietro nel tempo per ricordare la figura di un medico che per una ventina d’anni ha operato con scrupolo e professionalità in importanti squadre di ciclismo. Si parla di Mario Ireneo Sturla, medico di Pavia, città dove è nato nel 1948 che dal 1974 al 1994, è stato “il dottore” di squadre di ciclismo, in realtà di vertice come l’Atala, dirette dal capace Franco Cribiori e successivamente, per un tempo più breve, con le formazioni guidate da un allora giovane d.s., Emanuele Bombini, classe 1959, pugliese di nascita ma trasferitosi giovanissimo nell’Oltrepò Pavese, titolare di una solida carriera fra i professionisti e, quasi senza soluzione di continuità, salito in ammiraglia con successi di primo rilievo e corridori di prestigio. Ai vent’anni ne vanno aggiunti diversi altri di assidua consulenza a molteplici corridori.
Per coloro che volessero rinfrescare la memoria e il ricordo gli annuari delle due ruote e il web documentano, con dovizia, nomi di campioni e validissimi corridori d’appoggio che hanno gareggiato alle dipendenze del milanese Franco Cribiori e dell’oramai pavese Emanuele Bombini, il “Bomba”, che ora è il primo riferimento organizzativo della famosa “Freccia dei Vini”, una classica che si disputa fra le colline ricoperte di viti della zona.
Ovviamente abbiamo dato la precedenza al ciclismo ma il dottor Sturla, anzi il professor Sturla è, di pari passo, un affermato, appassionato e competente di pugilato, al più alto livello, tanto da ricoprire diverse importanti cariche, nazionali e internazionali, in organismi mondiali della “nobile arte”, usando una definizione classica del pugilato, sia nel suo specifico campo professionale in ambito medico, sia in quello dirigenziale. E tutto questo mettendo sempre in campo, attenzione, passione, interesse alla persona, aldilà della specifica valenza professionale scientifica mai disgiunta dalla cura della persona paziente...
Il percorso formativo di studi si compie nella sua Pavia con la finalizzazione – laurea in medicina con 110 e lode – nella prestigiosa università locale. È specialista di medicina Interna, medicina del Lavoro e, naturalmente verrebbe da dire, Medicina dello Sport. Collabora assiduamente con note università ed enti internazionali.
È presidente AMSD Pavia FMSI, coordinatore sanitario nazionale FPI (Federazione Pugilistica Italiana), presidente Commissione Nazionale Studi e Ricerche FPI, presidente Commissione Medica Europea EBU (la federazione europea di pugilato) e Chairman Commissione Medica Mondiale WBC (World Boxe Council).
Qui però parliamo di biciclette e gli appassionati di non verdissima età possono ricordare il dottor Sturla, medico di squadra, caratterizzato da un personalissimo – e curatissimo – aspetto, immutato nel tempo, comprendente il volto e l’abbigliamento – definiamoli di tipo e stampo “asburgico” – che propone sempre con disinvoltura e un tocco di classe peculiari, con naturalezza. Una cifra irrinunciabile, unica, personalissima di stile sentito, interiore, senza nessuna ambizione o concessione di volersi proporre come personaggio “costruito” attraverso l’apparire. Fanno parte del suo essere e della sua natura caratteriale.
Il tratto è stato, ed è, sempre gentile, disponibile, sia sulle strade – assolate o bagnate, strette, larghe e pendenti all’insù e all’ingiù con curve impegnative (n.d.r. il termine pericolosa non è solitamente contemplato per malcelato pudore nella terminologia ufficiale del ciclismo), sia a bordo ring, con la varia umanità che fa da corona al quadrato.
E, proprio a bordo ring, è maturata un’amicizia fra il medico e un popolare, poliedrico giornalista della carta stampata e personaggio della televisione che amava anche la “noble art” come Maurizio Mosca che affidò in esclusiva al medico amico pavese la cura della sua salute. Una cura che si basava sulla fiducia del giornalista e la piena comprensione del medico per la peculiare, estroversa, definiamola “creatività” sbarazzina, sovente fuori da schemi precostituiti, che ha caratterizzato il personaggio, ma soprattutto amico, Maurizio Mosca.
Al proposito Sturla ricorda che, mentre era a Disneyland con la squadra Batik Del Monte di Bombini, penultima tappa del Tour de France 1997 e partenza di quella finale con traguardo a Parigi-Campi Elisi, riceve la telefonata di un allarmato Maurizio Mosca. Sturla rassicura l’amico verbalmente sui sintomi di presunta malattia esposti dal giornalista con una certa apprensione. Era sabato e invitò l’amico a presentarsi a Pavia al suo ritorno in studio il lunedì successivo. Nella notte una “sorpresa”: il personale dell’albergo l’avverte che c’è un signore giunto in taxi che chiedeva del dottor Sturla, per il quale però il fatto non è stato certamente una “sorpresa”. L’amico Maurizio Mosca - che non ha mai voluto conseguire la patente automobilistica – non era assolutamente nuovo a questi “raid” in taxi, per varie destinazioni ed eventi e la Milano-Roma, con partenza dalla sede della Gazzetta dello Sport e poi dagli studi televisivi, rientrava nella “normalità” per Maurizio Mosca e, ricorda il medico, talvolta partecipava pure lui a questi viaggi, soprattutto in argomento pugilato, talvolta vere e proprie “zingarate”, con i taxisti milanesi che ben conoscevano il “cliente speciale”. Proprio all’ospedale San Matteo di Pavia si spense Mosca nel 2010, sempre curato nel decorso inesorabile del male, dal grande amico Mario Ireneo Sturla che lì svolge un’importante attività clinica in vari ambiti.
Fra i molteplici impegni, incarichi e consulenza, il prof. Sturla mantiene costanti rapporti con gli amici delle due ruote. Ne cita moltissimi e noi li riportiamo alcuni, in ordine sparso, “a bandiera” per usare un termine tipografico, cominciando con Miro Panizza, Pierino Gavazzi, Massimo Podenzana, Gianni Bugno, tuttora assiduo amico, Eugenio Berzin, Piotr Ugrumov, Moreno Argentin, Ivan Gotti, Silvio Martinello, Giovanni Mantovani e diversi altri. Per “par condicio” nel pugilato propone Rocky Mattioli, i fratelli Stecca, Loris e Maurizio e Giovanni Parisi.
Le caratteristiche e i meriti dei citati sono ritrovabili nel web ma, “dentro”, proprio nel cuore di Mario Ireneo Sturla, i volti, le storie, i ricordi, sii allarga il campo a tutti i suoi assistiti, sia nello sport, sia nella professione medica diuturna, di primo livello, per pazienti grandi e piccoli.
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