Per iniziare la sua sedicesima stagione da professionista Alexander Kristoff ha scelto una corsa per lui inedita, ossia l’AlUla Tour, gara a tappe che con il suo clima mite, i suoi percorsi spesso battuti dal vento e i diversi arrivi per velocisti si sposa molto bene con le caratteristiche del veterano norvegese, determinato più che mai quest’anno a raggiungere un milestone non indifferente: quello delle 100 vittorie da professionista.
Di obiettivi, della corsa saudita, della preparazione invernale e, anche, di quanto sia sempre più complesso allontanarsi dalla famiglia per gli sportivi d’elite abbiamo parlato oggi col nativo di Stavanger prima del via della tappa inaugurale da Al Manshiyah (conclusasi, purtroppo per lui, con una caduta che l'ha tagliato fuori dalla volata finale, ndr).
Alexander, è la tua prima volta all’AlUla Tour: cosa ti aspetti dalla corsa e cosa ti ha impressionato più finora di questo posto?
“La natura qui è stupenda mentre la corsa l'ho già vista in TV. Sembra una classica corsa di queste zone, con salite ripide e vento laterale come quello che ho visto nell'ultima edizione. Quest’ultimo di solito è qualcosa che riesco a gestire mentre le salite ripide saranno troppo dure per me ma abbiamo una buona squadra anche per disimpegnarci bene anche su questo terreno. Spero quindi di poter fare dei buoni sprint per iniziare anche se ho avuto un po’ di raffreddore durante il viaggio, quindi vediamo”.
Come è andato l’inverno?
“Bene. A gennaio sono andato in ritiro con la squadra, mentre dicembre l’ho passato a casa e sono riuscito ad allenarmi piuttosto bene. Come forma penso di essere dove dovrei essere in questa metà dell'anno. Le classiche? Spero di fare un po' meglio degli ultimi due anni e soprattutto di non ammalarmi come è accaduto in questo periodo nelle ultime due stagioni. Quindi mi auguro di restare in salute e poi, sì, di ottenere risultati migliori anche se il mio obiettivo principale rimane ottenere quattro vittorie quest'anno per arrivare a quota 100 successi da professionista. Non importa se questi arrivino nelle classiche o in altre gare anzi se potessi iniziare qui sarebbe ottimo”.
Dal tuo punto di vista, da quali giovani della tua squadra possiamo aspettarci un salto in avanti in questo 2025?
“Tra le nostre fila ci sono un sacco di corridori promettenti. È difficile capire chi farà un salto di qualità, ma ho visto che il ragazzo accanto a me, Dversnes, si sta allenando bene, quindi forse può iniziare a ottenere dei buoni risultati”.
Uno dei più grandi atleti norvegesi di tutti i tempi, e parlo di Johannes Thingnes Bø, ha annunciato che si ritirerà a fine stagione per stare con la famiglia: quanto è complicato allontanarsi dalla famiglia durante l’anno e cercare di essere un atleta professionista?
“È difficile. Io ho quattro figli e c'è un sacco da fare a casa dove mia moglie sta facendo un lavoro straordinario. Quindi posso capire che si fermi perché con i figli non è facile che tu sia a casa o in giro per il mondo. La sua decisione è comprensibile. Ha comunque avuto una grande carriera e può andarne orgoglioso”.
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