Per una scommessa ha aperto il negozio, ma ora è una lotteria per trovare chi lo possa mandare avanti. Fabio Alberti è una di quelle figure marginali del ciclismo che va a costituire la centralità della “piccola parrocchia del ciclismo”, come soleva definirla il mai ricordato a sufficienza Mario Fossati. Ex corridore di discreto livello, nato il 27 ottobre del 1966 a Mortara, un matrimonio alle spalle e due figli – Debora e Luca - che gli hanno ispirato il nome dei negozi: Bike Delu. «Nel 2004 dissi ad un mio amico che faceva il meccanico che lavorava alla Albonese Mapei: se apro un negozio vieni da me? Lui mi rispose: se lo apri vengo! Lo aprii».
Sì, i negozi, al plurale: perché sono due. Quello di Novara nato nel centralissimo viale Giulio Cesare nel 2004 e a Albonese. Due ciclofficine ben avviate, quello di Novara di 120 metri quadrati, quello di Albonese di 600 metri quadrati più magazzino, che oggi è epicentro della vita di Fabio Alberti che manda avanti il negozio con Tullio, un ragazzo brasiliano che da dieci mesi gli sta dando una mano. «Per anni qui c’erano stati prima Giancarlo (per quindici anni), poi quando è andato in pensione è arrivato Ezio, che l’ha mandato avanti per cinque anni – ci spiega Fabio Alberti, oggi sposato con Patrizia e papà di Giuliano, di 8 anni -. Il problema è nato però a Novara, dove non riesco a trovare nessuno che abbia voglia di mandare avanti questo negozio che ha ormai una storia avviata e una bella clientela. Niente: non trovo nessuno per 1.400 euro al mese per quattordici mensilità. Nessuno di nessuno, con domenica e metà lunedì liberi, e un orario che va dalle 9 alle 12 e dalle 15 alle 19. Io sono chiaramente al Bike Delu di Albonese (18 km da Novara, ndr) e non ce la faccio più a sdoppiarmi, anche perché sono impegnato a guidare la moto per il Team Rodella, per Vittoria Gomme oltre a far parte del gruppo di lavoro della nazionale juniores di Dino Salvoldi come meccanico: insomma, non mi annoio. Detto questo – conclude Fabio che questa sera andrà a Montecarlo, dove domani sarà impegnato per uno shooting fotografico a Pogacar -, mi spiacerebbe dover chiudere il negozio di Novara perché non trovo un uomo di fiducia. Un ragazzo che abbia passione, che ami la bicicletta e se la senta di interagire con tanti appassionati: mi sembra incredibile che non ci sia nessuno che ha voglia di darsi da fare, il ciclismo non è sport di baboccioni».
Se sei giá nostro utente esegui il login altrimenti registrati.