Il caso di Alice Toniolli, la 19enne trentina rimasta coinvolta in un gravissimo incidente il 14 agosto scorso durante il Circuito dell'Assunta a Vittorio Veneto, sta scivolando verso l'archiviazione.
Il pubblico ministero Michele Permunian aveva aperto un fascicolo iscrivendo nel registro degli indagati Giacomo Salvador, presidente dell'Associazione Cicloturistica Vittorio Veneto organizzatrice della gara, Giulio De Nardi e Daniele Borsoi, rispettivamente direttore e vice-direttore della corsa. Nei loro confronti l'ipotesi accusatoria della Procura di Treviso era di lesioni gravi colpose (la contestazione riguardava la mancata protezione della spalletta del ponticello sulla quale è andata a sbattere la ragazza cadendo) mentre il PM aveva fatto cadere l'aggravante relativa al fatto che non sarebbero state rispettate le normative in materia di prevenzione degli infortuni sul lavoro.
Proprio questa decisione rappresenta il punto di svolta: se l'ipotesi di reato fosse stata confermata, avrebbe permesso di procedere d'ufficio; decaduta questa, è necessaria la denuncia da parte dell'atleta coinvolta o di chi ne fa le veci, in questo caso il padre che è stato nominato curatore speciale.
Giovedì 14 novembre sono scaduti i termini per la presentazione della querela, sembra che nulla sia stato presentato e quindi il caso va verso l'archiviazione.
Lo si legge in una nota firmata da due dei difensori, gli avvocati Stefano Trubian e Alberto Manconi: «Pur non essendo dovuta per legge alcuna comunicazione, allo stato non abbiamo contezza di una querela sporta nei riguardi delle persone iscritte nel registro degli indagati. Il che risulterebbe del resto in linea con il complessivo atteggiamento di reciproca comprensione e vicinanza, e sentito reale dispiacere, che tutte la parti in causa hanno sin qui mantenuto nel corso di questa sfortunata vicenda. Come sempre, l’augurio centrale e primo è che la ragazza torni il più rapidamente possibile ai pieni sorrisi tipici della sua età».
A questo proposito, la condizioni della 19enne di Mezzocorona, in provincia di Trento, sarebbe clinicamente stabili ma le ferite riportate nella caduta potrebbero essere così gravi da risultare permanenti.
Il padre di Alice, risvegliata nello scorso settembre dal coma farmacologico cui era stata indotta, era stato più volte "sollecitato" dagli inquirenti alla presentazione della querela ma evidentemente la famiglia dell'atleta ha deciso diversamente.