Ricorre oggi il quinto anniversario della morte di Michele Fanini, l'indimenticato costruttore di biciclette e dirigente del Team che ha fatto scuola nel ciclismo a livello mondiale. Ma Michele era molto di più di un costruttore. Nell' officina che dirigeva a Segromigno in Piano sono passati tanti campioni che immancabilmente lo andavano a salutare anche a fine carriera: da Mario Cipollini a Michele Bartoli, Andrea Tafi e Rolf Sorensen, tanto per ricordare alcuni che impuntarono da giovanissimi i pedali delle sue biciclette alcune delle quali sono esposte nel Museo Fanini, diretto da Stefano Bendinelli, nella sede del fratello Ivano, presidente del Team Amore e Vita.
Dopo la sua scomparsa, era il 4 novembre 2019, il Comune di Capannori ha pensato di insignirlo con una benemerenza intitolandogli la pista ciclabile della città dello Sport attualmente in costruzione. Amato e benvoluto da tutti era un signore d' altri tempi, sempre cordiale e sorridente al di là del risultato sportivo perchè per tanti anni ha portato a correre le squadre giovanili in ogni parte d’Italia ed era orgoglioso del team presieduto dal fratello Ivano.
Ha sempre insegnato, alle centinaia di giovani ai quali preparava scrupolosamente le biciclette, il rispetto e la lealtà ereditando la passione ciclistica da suo padre Lorenzo, grande pioniere del ciclismo nazionale. Michele sapeva ascoltare tutti coloro che si recavano alla sua officina ed accontentarli in ogni esigenza che avevano. È invecchiato con i giovani ed ha lavorato una vita per il suo Team per contribuire a farlo crescere ancora di più e metteva tutto il suo cuore e la sua anima per cercare di reclutare nuove leve ciclistiche in un periodo molto difficile quando si parla di avviare i ragazzini al ciclismo: questa era una nota dolente che lo affliggeva per il grande amore che ha sempre avuto per questa disciplina sportiva.
Stamani alle ore 9 i familiari ed i fratelli lo hanno voluto ricordare con una Messa al Santuario della Madonna delle Grazie di Montenero, dove ogni anno per una tradizione di famiglia iniziata molti anni fa da suo padre Lorenzo, portava in pellegrinaggio tutte le squadre giovanili del Team alle quali si univano anche diversi familiari degli stessi ragazzi e cicloamatori. Un giorno di festa per pregare la Madonna scongiurando quegli incidenti sulle strade che coinvolgono sempre più spesso i ciclisti ed a volte in maniera irreparabile.