Dal Sibiu Tour al Tour of Guangxi passando per l’Arctic Race of Norway, Chris Froome questa stagione ha fatto incetta di prime volte. Il trentanovenne britannico, vincitore in carriera di un Giro d’Italia, due Vuelta Espana e quattro Tour de France, ha vissuto infatti una seconda parte di 2024 all’insegna di tante (per lui) nuove corse, scoperte queste che hanno arricchito e arricchiranno il finale di carriera del nativo di Nairobi.
“Ovviamente devo ancora confrontarmi con il team per capire come sarà il prossimo anno ma sicuramente voglio continuare a fare nuove esperienze. Il ciclismo professionistico alla fine è questo. La parte più bella è viaggiare ed esplorare il mondo andando in posti dove normalmente non si andrebbe e io adoro farlo” ci ha detto poco prima del via dell’ultima tappa del Tour of Guangxi, corsa che gli ha permesso di tornare in Cina un anno dopo l’avventura al Tour of Hainan e che ha piacevolmente stupito l’esperto portacolori della Israel-Premier Tech.
“Non sapevo cosa aspettarmi venendo qui e invece ho avuto la possibilità di soggiornare in ottimi hotel, di gareggiare su strade fantastiche e in scenari straordinari. È stata una bellissima esperienza, davvero stupefacente. Sono rimasto piacevolmente sorpreso” ha dichiarato Froome, apparso colpito anche dal livello dell’unica gara cinese del World Tour.
“Diversi corridori che sono stati qui nelle edizioni precedenti hanno detto che quest'anno è stata una corsa molto, molto veloce ed è vero. L’ho percepito anch’io, anche perché non ho corso negli ultimi mesi. Ma è un bene che sia così. Apprezzo poter concludere il 2024 in questo modo”.