Remco Evenepoel non ha corso il Mondiale che avrebbe voluto: il belga si è dovuto accontentare del quinto posto ed ha riconosciuto la superiorità del suo avversario. «Quando l’ho visto andare via ho pensato che il suo fosse un tentativo da suicidio. E’ stato eccezionale, l’unico che meritasse veramente di vincere. Quando ha attaccato siamo rimasti dietro e siamo riusciti ad avvicinarci solo un po’».
Tadej Pogacar è stato impressionante e alla fine, Evenepoel non è riuscito a fare meglio di quel quinto posto e nel finale non ha lottato per il podio. «Anch'io ho avuto buone sensazioni in corsa, quindi non era quello il problema. È stato un Mondiale massacrante, molto difficile. Questo è tutto quello che potevo fare. A quattro o cinque giri dalla fine è stata la morte che si avvicinava giro dopo giro...».
L’intera squadra del Belgio è rimasta sorpresa da Pogacvar e anche le altre nazionali pensavano che quell’attacco non sarebbe arrivato fino in fondo. Ma evidentemente, la forza di Tadej è stata sottovalutata e lo sloveno, come da pronostico, ha tagliato per primo il traguardo a Zurigo.
«Ovviamente l'ho visto quando è andato via, lo abbiamo visto tutti. Ero accanto a van der Poel e abbiamo avuto la sensazione che fosse una mossa folle. Dove sta andando? abbiamo pensato. Sicuramente avevo le gambe per fare una buona gara e l'ho dimostrato più avanti. Ma pensavamo che fosse ancora troppo lontano. Nessuno di noi aveva voglia di rilanciare a 100 chilometri dal traguardo. Visto quello che è successo, l’anno prossimo inizieremo ad attaccare a 200 dal traguardo, credo».
Evenepoel non è deluso del risultato di oggi e pensa già alle ultime gare della stagione in Italia. «Sono deluso? No. Sono già un campione olimpico, giusto. Sarebbe stata bella una medaglia, ma alla fine non cambia molto per la mia carriera. Tadej è stato eccezionale e l’anno prossimo ci sarà un’altra possibilità. Mi aspettano ancora due settimane bellissime. È già stata una stagione lunga e difficile, quindi sono un po’ stanco di allenarmi. Adesso gareggerò ancora un po' e poi arriverà il momento di riposare».