Tadej Pogacar è tornato! Due giorni fa ha scaldato i motori al Gp de Quebec - provando a fare la differenza anche su un circuito che tutto era tranne che duro - e oggi ha colpito in maniera clamorosa, alla Pogacar, al Grand Prix de Montreal. Un attacco secco in salita, il vuoto che si materializza subito alle sue spalle, una perfetta gestione dello sforzo e del vantaggio e alla fine il trionfo. Che per inciso è il numero 22 di una stagione fantastica che... non è ancora finita.
Per Pogacar si tratta del successo numero 2 a Montreal, dopo quello colto nel 2022, ed è l'ennesimo segnale a tutti gli avversari, visto che su queste strade si assegnerà il titolo mondiale nel 2026. Appena imboccato il rettilineo d'arrivo, lo sloveno ha avuto il tempo di scartare sulla sinistra per dare il 5 a Michael Matthews che, dopo essersi ritirato, si è fermato per ammirare l'impresa di Pogacar. E tanti altri "5" Pogacar ha distribuito, modello cross country, prima di tagliare il traguardo. Secondo posto per Pello Bilbao, terzo per Alaphilippe, nono per Edoardo Zambanini che è stato il migliore degli italiani e conferma di attraversare un ottimo momento di forma.
LA CORSA. A portare il primo attacco, pochi chilometri dopo la partenza, sono stati Michael Leonard della Ineos Grenadiers e Gil Gelders della Soudal Quick Step che sono stati raggiunti da Dries De Bondt della Decathlon AG2R La Mondiale. Il gruppo non ha mai concesso loro un vantaggio superiore ai 3 minuti e mezzo e li ha sempre tenuti a distanza di sicurezza.
A 55 km dalla conclusione, con l’andatura del gruppo in continuo aumento e un numero sempre più alto di corridori che perdevano le ruote del gruppo - fra loro anche il campione italiano Alberto Bettiol - De Bondt ha ceduto e si è staccato dal trio di testa.
A poco più di 50 km dal traguardo è stato Mohoric ad uscire dal gruupo e a tornare su due battistrada con il gruppo però sempre più vicino. Il lavoro della UAE ha prima annullato la fuga e poi proseguito con la selezione del gruppo, sempre meno numeroso chilometro dopo chilometro.
A 23,4 chilometri dalla conclusione, appena iniziata la penultima ascesa della Côte Camillien-Houden, Pogacar ha chiesto l'ultimo sforzo a Majka e poi se n'è andato via da solo, alla sua maniera. Ci ha provato Jorgenson, a teenrgli la ruota ma dopo poche decine di metri ha dovuto chinare il capo: troppo alto il ritmo dello sloveno, impossibile resistergli.
Alle sue spalle Alaphilippe, Aranburu, Bilbao e Jorgenson sono usciti in contropiede, ma sull'ultima salita lo statunitense della Visma Lease a Bike ha ceduto mentre Bilbao sferrava il suo attacco staccando anche gli altri compagni per andare a cogliere il secondo posto.
ORDINE D'ARRIVO
1. Pogacar Tadej (UAE Team Emirates) in 5:28:15
2. Bilbao Pello (Bahrain Victorious) + 24
3. Alaphilippe Julian (Soudal Quick-Step) + 40
4. Van Gils Maxim (Lotto Dstny)
5. Izagirre Ion (Cofidis)
6. Skujins Toms (Lidl-Trek)
7. Benoot Tiesj (Team Visma | Lease a Bike)
8. Woods Michael (Israel-Premier Tech)
9. Zambanini Edoardo (Bahrain Victorious)
10. Hindley Jai (Red Bull-BORA-hansgrohe)