Oggi è sceso il sipario sul Tour de France dei velocisti, che ora lasceranno spazio agli uomini di classifica e agli scalatori, veri protagonisti di quest’ultima settimana di corsa. Jasper Philipsen, ancora una volta grazie al perfetto lavoro di squadra e a Mathieu Van der Poel, ha conquistato la sua terza vittoria in questa Grande Boucle. Il belga lo aveva detto, dopo la prima vittoria, che sarebbero arrivati altri successi e così dopo il successo nella decima e nella tredicesima frazione, oggi è arrivato il successo sul traguardo di Nimes.
«Mi sentivo bene dopo aver riposato nel giorno di riposo – Ha detto Philipsen - Sento che la mia forma sta migliorando di giorno in giorno in questo Tour de France ed è per questo che ho avuto fiducia per le vittorie che sono poi arrivate».
Jasper Philipsen ha passato una prima settimana molto difficile, perché non riusciva ad essere il più veloce negli sprint. Si era piazzato nella prima settimana ed era stato ammonito con un declassamento e per questo lo stress e le pressioni erano tante. Poi è arrivata una prima vittoria a Saint Amand Montrond e le difficoltà della prima settimana sono sparite d'incanto.
«Ottenere una vittoria di tappa è difficile a questo livello, quindi vincerne tre significa che stiamo andando molto bene. Penso che possiamo essere orgogliosi. Sono felice che siamo riusciti a cambiare la situazione di una prima settimana frustrante».
Philipsen lo scorso anno aveva conquistato la maglia della classifica a punti, ma quest’anno il simbolo della classifica a punti è sulle spalle di Biniam Girmay, che però è scivolato sulla rotonda a 1300 metri dal traguardo. A causa della caduta l’eritreo non ha potuto disputare la volata e ora tra lui e il fiammingo ci sono solo 32 punti di differenza. «Tutto è ancora possibile, ma sarà difficile conquistare la maglia verde. Biniam in salita va molto bene, ma spero soprattutto che stia bene dopo la caduta. Non meriterebbe di perdere la maglia verde a causa di questo incidente. In ogni caso finirò il Tour, ma le prossime tappe non sono adatte a un corridore come me, quindi dovrò impegnarmi e resistere fino alla fine».
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