Cento anni, mille chilometri. Cento anni dal Giro d’Italia di Alfonsina Strada, mille chilometri da Matera a Bologna pensando alle battaglie di Alfonsina Strada, sulle strade di Alfonsina Strada, con le eredi di Alfonsina Strada.
L’idea è venuta, forse pedalando, ad Andrea Satta, cantautore e scrittore nonché pediatra, voce dei Tetes de Bois, ma anche voce degli umili e degli ultimi, dei senzatetto e dei senzapatria: un viaggio plurale, aperto a tutte e tutti, per raccontare lotte e sfide, situazioni e obiettivi di chi si prodiga per i diritti delle donne e per la parità di genere. Di giorno sulla strada, di sera in piazza; di giorno in bici, di sera chi al pianoforte o alla chitarra, chi cantando o narrando; di giorno a colpi di pedale, di sera a forza di strumenti e microfoni, e sempre di principi e progetti. E così ecco “La bellezza in bicicletta”: quella dei paesaggi e dei panorami, ma anche dei sogni e dei suoni, quella della natura e del silenzio, ma anche della resistenza umana e dell’impegno sociale, quella dell’Italia e della bicicletta, quella dell’Italia in bicicletta.
Come sua abitudine e indole, Satta ha chiamato amiche e colleghe, tutta gente che da tempo ha voluto la bicicletta e non ha più smesso di pedalare, anche senza bici. Cantanti come Nada, musiciste come Rita Marcotulli, scrittrici e poetesse come Maria Grazia Calandrone, gruppi come l’associazione Una Nessuna Centomila, operatrici come quelle del centro antiviolenza Casa delle donne, atlete come Morena Tartagni. In alcune circostanze vanno in scena lo spettacolo “Niente di nuovo tranne te” (è il titolo del recente album di Satta solista) o il palco a pedali, dove luci e suoni funzionano grazie all’energia prodotta dagli spettatori su speciali biciclette. Eccezionalmente partecipano anche amici e colleghi, ma stavolta più da gregari. Da sempre Satta conta sulla forza delle idee e sulla forza del gruppo, oltre che su quella delle gambe.
Le tappe: Matera, Modugno, Lucera, Campobasso, Castel di Sangro, Sulmona, L’Aquila, Terni, oggi San Savino, domani Lucignano. Qui, alle 21, nella piazzetta delle Logge, sarà in programma lo spettacolo “Niente di nuovo tranne te, Alfonsina Strada”, ospiti la cantante Petra Magoni, il Coro dell’albero d’oro diretto da Laura Tonnicchi, l’attrice Valentina Carnelutti, l’artista e operatrice culturale (nonché fondatrice della Biblioteca della bicicletta Lucos Cozza a Bracciano) Fernanda Pessolano. Per l’occasione, ci sarò anch’io, gregario di Fernanda, a raccontare storie semiserie di corse e corridori. Il viaggio plurale continuerà con le tappe al Passo dei Mandrioli e a Faenza, e si concluderà il 21 luglio, alle 21, a Bologna in piazza Lucio Dalla proprio con il palco a pedali.
Satta è entusiasta: “Quella dell’Aquila è stata la giornata degli incontri. A colazione, ben presto, mi sono ritrovato, seduto al bar, vispo come un grillo, Pascal Chatin. Questo simpatico francese con baffi da anarchico di primo Novecento, è partito in treno dal Jura per Lione, quindi in pullman, con la bici nella stiva, è arrivato a Foggia. Da lì a pedali per 20 ore con un breve riposino su una panca. Viaggio notturno e arrivo alle 4 del mattino a Castel di Sangro. Non pago Pascal si è fatto con noi tutta la salita del piano delle Cinquemiglia fino al Bosco di Sant’Antonio (1350 metri) che pare finto, da quanto le forme dei faggi lasciano fantasticare. Siamo anche passati per la splendida Pescocostanzo dove abbiamo conosciuto Goffredo, un altro francese che gira da due mesi nell’Italia del Sud con una bici carica di ogni cosa immaginabile. E anche lui, come Pascal, si è aggregato al gruppo”.
La forza del gruppo. Appunto. La sua bellezza.