Al Giro del Delfinato alcuni corridori si sono ammalati e per alcuni si è trattato di Covid e ieri in conferenza stampa Tadej Pogacar ha ammesso di aver avuto il Covid. Per questo motivo, Remco Evenepoel vuole essere prudente e all'incontro con la stampa si è presentato con una mascherina sul viso, dicendo che non vuole avere sorprese e che gli è bastato avere il coronavirus lo scorso anno al Giro.
«Il protocollo all’interno della squadra non è cambiato – ha detto il belga -. Come ho già detto, non voglio vivere la stessa esperienza dell'anno scorso al Giro. Devo dire che questa sala stampa sembra più sicura rispetto a quelle dello scorso anno. Principalmente voglio affrontare tutto con molta attenzione. Presto mi ritroverò anche io in mezzo a tante persone durante la presentazione della squadra. Con questa mascherina non voglio spaventare nessuno. Non sono malato o altro, voglio solo essere prudente».
La sicurezza non è mai troppa quando si parla di salute, ma possiamo dire che solo Evenepoel ha indossato per precauzione una mascherina. Il fiammingo ieri è apparso emozionato ed ha realizzato per la prima volta di essere al Tour de France, con tutto quello che potrà arrivare da questa corsa. «Quando sono entrato nella sala per la conferenza stampa, è stato incredibile ed è stato il primo vero momento in cui ho sentito l'importanza del Tour. È la prima volta che tengo una conferenza stampa con così tante persone davanti a me. E tra due ore sentirò di nuovo questa sensazione, durante la presentazione della squadra sul palco. Mi sento ancora abbastanza rilassato e non sono stressato».
Evenepoel ha lavorato tanto e per quanto riguarda i suoi obiettivi, oltre a voler vincere questo Tour, desidera conquistare una tappa perché in questo modo potrà dire di aver vinto tappe in tutti e tre i grandi giri. «Voglio tornare a casa con una vittoria di tappa. In questo modo potrei completare la tripletta nei tre grandi giri. Anche tagliare per primo il traguardo a Nizza sarebbe un successo importante. Naturalmente voglio crescere come corridore e arrivare al punto più alto della classifica generale e lottare con i migliori corridori. Non mi sento di fare pronostici, ma voglio che sia un Tour di successo. La battaglia per la classifica generale dura tre settimane e non due giorni e avremo tutto il tempo di vedere come andranno le cose».