Le immagini le hanno viste tutti: al secondo passaggio sul Monte Grappa, durante la ventesima e penultima tappa del Giro d'Italia, un tifoso ha tentato di dare una spinta a Tadej Pogacar rischiando di fargli perdere il controllo della bicicletta e beccandosi gli improperi della maglia rosa.
Quel tifoso si è poi palesato, si trattava di Renato Favero, ex dirigente calcistico di 79 anni, e aveva chiesto scusa al campione sloveno, spiegando di essersi fatto trascinare dalla foga.
La vicenda ora trova la sua naturale conclusione nella scelta di Tadej e del CPA di non procedere e quindi non sporgere denuncia nei confronti del tìifoso. Ad annunciare la decisione e a spiegarne i motivi è stato Adam Hansen, presidente del CPA (il sindacato dei corridori), il quale a Velo ha detto: «Il CPA ha esaminato la possibilità di sporgere denuncia contro il tifoso, ma Pogacar ci ha chiesto di non farlo perché si tratta di una persona anziana. A questo punto, poiché Pogačar ha detto no, la mia opinione personale è la stessa. Penso che la nostra associazione non debba intraprendere iniziative di questo genere quando i corridori non vogliono farlo».