Kevin Pezzo Rosola si appresta a iniziare il Giro d’Italia Next Gen col morale alle stelle. Il figlio di Paola Pezzo e Paolo Rosola è tra i titolari della General Store-Essegibi-Curia catalogata Uci Continental. “E’ una squadra dove tutto gira bene e ottengono risultati importanti”, ha sottolineato il ct azzurro degli Under 23, Marino Amadori.
Kevin Pezzo Rosola domenica scorsa ha trionfato alla Coppa della Pace, classico appuntamento internazionale sulle strade della Romagna. “Vivo il momento magico della carriera – dichiara l'under 23 veronese, 7° classificato alla Milano Busseto e brillante in altre competizioni – e il rendimento elevato è frutto di un buon inverno in cui mi sono divertito praticando ciclocross”. Tra l’altro Kevin si è imposto nella prova di Rivalta sul Mincio (Mantova) del Trofeo Lombardia di ciclocross.
Quello che inizia domani ad Aosta è per Pezzo Rosola il terzo Giro d’Italia baby della carriera. Nel 2022 lo disputò in maglia Tirol-Ktm. “Alla partenza dell’edizione 2022 stavo bene, ero anche reduce da alcune corse professionistiche in quanto già appartenevo ad una squadra Continental. Purtroppo al Giro baby 2022 sono stato sfortunato: la caduta nella seconda tappa mi ha un po' tarpato le ali, poi mi sono messo al servizio della squadra”.
Adesso il bi-figlio d’arte Pezzo Rosola è più forte. “Lo dicono soprattutto i numeri - dice l’atleta che nelle categorie giovanili ha praticato quasi esclusivamente fuoristrada – che io controllo sul computerino. Vado bene, è il momento migliore della mia carriera benchè nelle gambe da quando è iniziata la stagione 2024 vanto solo 12 giornate di gare su strada”.
Il Giro d’Italia Under 23 scatterà con una cronometro di 8,800 chilometri. “Per chi come me è abitato a gare di mountain bike e ciclocross va bene, conterà la capacità di sprigionare il massimo della potenza in tempi brevi. Ho l’ambizione di ottenere un buon risultato già a cronometro”.
E nelle altre tappe?
“Ho cerchiato di rosso quelle di Borgomanero e Cremona, consapevole che rappresentano l’obiettivo per tanti corridori che non potranno competere in classifica finale”. L’alfiere General Store-Essegibi-Curia sa diversificare la strategia. “In linea di massima più che sull’altimetria – dice Kevin, nato il 30 novembre 2002- cercherò di correre azzeccando la scelta di tempo. Proverò tutti i giorni o quasi ad andare in fuga per anticipare i migliori passisti scalatori. La mia speranza è azzeccare la fuga buona. Potrebbe andarmi bene anche l’ultima tappa da Forlì a Forlimpopoli sulle strade della Settimana Coppi e Bartali. E’ una delle corse a tappe che ho disputato tra i professionisti, oltre a Tour of the Alps e altre. Sogno di vincere una tappa al Giro Under 23”.
Papà Paolo e mamma Paola hanno una storia molto importante nel ciclismo, tuttavia tra gli eroi della bici Kevin preferisce 2 stereotipi più contemporanei: “Non ho dubbi: Wout Van Aert e Peter Sagan. Entrambi i grandi risultati su strada li hanno ottenuti dopo la pratica del fuoristrada, il ciclocross per Van Aert, Sagan con ciclocross e mountain bike. Hanno la mia stessa cultura ciclistica e spero almeno in parte di imitarli”.
Ora il figlio d’arte Kevin va forte su strada senza dimenticare prati e sentieri: “Dopo il Giro d’Italia prevedo di disputare il Campionato italiano gravel. L’anno scorso al tricolore di Fubine sono arrivato 4°, è un risultato che vorrei migliorare. Correrò comunque anche il Campionato italiano su strada. E’ ancora da definire, comunque potrei cimentarmi d’intesa con la squadra al Campionato nazionale dei professionisti. Voglio accelerare per ottenere risultati importanti perché da gennaio sarò un elite. E’ altresì vero che Masnada, De Marchi e altri corridori sono approdati al professionismo dopo la militanza tra gli elite dilettanti. E nella massima categoria si sono ritagliati spazi importanti. Però dopo i 22 anni è più difficile entrare nelle grazie dei Gruppi Sportivi professionistici, specialmente quelli catalogati World Tour. Io sto migliorando adesso e penso di avere ancora buoni margini: andrebbe considerato”.
Nella General Store – Essegibi-Curia il corridore è diretto da papà Paolo Rosola. “E’ un bravo direttore sportivo – assicura Kevin - , sa farsi rispettare e ascoltare da noi corridori senza alzare la voce. Un ds riflessivo. Invece come papà è duro, se si arrabbia urla. Il Paolo Rosola papà è un’altra cosa”.
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