Dopo le forti emozioni sugli strappi e in salita delle prime due giornate, cambia lo scenario e al Giro entrano in scena i velocisti. La Novara-Fossano di 166 km e infattio una tappa piatta con alcuni piccoli saliscendi nella parte centrale.
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La breve salita di Lu costituisce una delle poche e brevi asperità di giornata mentre il finale è caratterizzato dallo strappetto di Cherasco fino all’ultima breve ascesa che porta a Fossano.
Gli ultimi 3 km sono praticamente rettilinei con una sola curva a gomito a 1300 m dall’arrivo. Profilo perfettamente pianeggiante eccettuato il tratto dai -4.5 km ai -3 km che sale costantemente al 5% circa con ampi curvoni ma nessun problema per le ruote veloci se non la tensione per cercare il miglior posizionamento e lanciare al meglioi il proprio sprint.
L'ITALIA DEL GIRO
Sarà una lunga giornata. E non certo per il chilometraggio della tappa (166 km) e neppure per la sua difficoltà visto che l’unico Gran Premio della montagna previsto è un facile quarta categoria. La terza tappa del Giro si snoda infatti nelle terre che sono la culla di alcuni dei caposaldi della cucina del Paese, dal riso al tartufo bianco, dai dolciumi alle nocciole, dal gorgonzola alle carni di fassona. Il tutto accompagnato dai rinomati vini delle Langhe e del Roero. Le soste golose saranno inevitabili. E numerose.
Ma andiamo con ordine. A Novara il Giro è già arrivato da un mese e sta colorando la città con emozionanti immagini. Il progetto di spettacolarizzazione di Piazza Martiri della Libertà, sede della partenza della tappa, prevede la proiezione in notturna di uno storytelling per immagini su Palazzo Orelli. Per essere campioni, si deve cominciare con lo sport di base e noi lo raccontiamo così: i grandi Campioni del passato affiancati dai giovani ciclisti del Velo Club Novarese, i Campioni di domani!
Il Teatro Coccia, invece, si veste dei colori della bandiera italiana e ai lati ci saranno le immagini di due momenti essenziali della competizione: una partenza con gli atleti schierati e un arrivo con una vittoria di Marco Pantani. L’immagine di Coppi e Bartali, simboli di competizione sportiva, amicizia e rispetto campeggia inoltre sulla facciata dl Castello.
Il gruppo si avvierà costeggiando le estese risaie che caratterizzano questa parte del Piemonte. Vercelli invita a una prima sosta con le sue piazze salotto (prime tra tutte Piazza Cavour e quella ai piedi del Broletto), ma la strada chiama e occorre proseguire fino a raggiungere e attraversare il Po ed entrare nel Monferrato.
I famosi vigneti monferrini rivestono i pendii intorno alla strada e in loro compagnia si giunge a Masio Abazia e poco dopo a Mombercelli dove si fa tappa all’interessante Museo Storico della Vite e del Vino, senza però dimenticare di essere ormai entrati nelle terre del tartufo che si attraversano fino all’ingresso di Alba, che del prelibato tubero ha fatto il suo più conosciuto segno di riconoscimento. La cittadina però ha anche molto altro da mettere in tavola, non a caso è anche l’ideale centro del vivacissimo Distretto dolciario ed è qui che si trovano i più prelibati prodotti delle Langhe.
A Cherasco ci si lascia incantare dal Museo della Magia e dal massiccio Castello Visconteo. Il traguardo di giornata è ormai vicino. Fossano è dominata dal trecentesco Castello dei Principi d’Acajal, ma si fa apprezzare per le atmosfere medievali del centro storico dove si trovano alcuni notevoli esempi di barocco piemontese: il Duomo di San Giovenale, il complesso Ospedale e Chiesa della S.S. Trinità, la Chiesa di San Filippo Neri e la Chiesa Vecchia del Salice. Per il brindisi di fine giornata si sceglie tra Dolcetto, Nebbiolo, Barbera, Arneis e Favorita. Tutti a marchio DOCG.