Ha tirato per buona parte della salita finale, ma ciò non gli ha impedito di sprintare per la vittoria sul traguardo di Levico Terme. Aurélien Paret-Peintre ha vinto la tappa finale del Tour of the Alps 2024, centrando la sua quarta vittoria da professionista, la seconda in Italia dopo il successo a Lago Laceno allo scorso Giro d’Italia.
«Sono super felice della vittoria, stavo bene e nel finale sapevo di essere il più veloce nel gruppetto che è arrivato a giocarsi la tappa - ha detto il più grande dei fratelli Paret-Peintre -. Il segnale più positivo, però, è arrivato dalla squadra, siamo in grande forma in vista del Giro d’Italia. Se possiamo avere rimpianti per O’Connor secondo in classifica generale? L’unico potrebbe essere quello di ieri, senza la caduta di Harper e poi quella di Ben magari veniva fuori uno scenario diverso, O’Connor avrebbe potuto vincere la generale e lasciare la tappa ad Harper, ma non lo sapremo mai».
Anche suo fratello Valentin sta cominciando a farsi conoscere sempre più; col 3° posto di oggi, infatti, ha chiuso 4° in classifica generale. «Chi è più forte tra me e Valentin? Beh, io ho vinto 4 gare e lui zero, è più giovane ma al momento lo batto io (ride, ndr) - scherza ancora Aurélien -. L’ho visto crescere, aveva bisogno di una settimana come questa, penso stia migliorando molto. Lui è uno scalatore puro, io sono più polivalente, me la cavo in volata e a crono. Valentin deve lavorare ancora un po’ ma credo possa vincere una tappa al Giro e magari piazzarsi bene in classifica generale».
L’impressione generale, in ogni caso, è che la Decathlon AG2R quest’anno abbia davvero cambiato marcia, e che voglia dimostrare questa forza collettiva anche al Giro: «Il Giro sarà ancora una volta il mio grande obiettivo, punto a una vittoria di tappa e a un buon piazzamento in generale, un po’ come successo l’anno scorso - conclude Paret-Peintre -. E poi speriamo di arrivare nei primi 5 con O’Connor, e se gira bene magari anche sul podio. Ci voleva un cambio di sponsor per svoltare, abbiamo una nuova bici, dei nuovi materiali e anche più pressione nel dover performare, e poi questo si vede in corsa».
Decine di palleggi per festeggiare. Juanpe Lopez, grande appassionato di calcio e tifoso del Betis Siviglia, si è presentato in sala stampa tenendo in alto il pallone con una maestria non banale. L’impresa, però, l’ha fatta in bicicletta, vincendo la sua prima corsa da professionista e poi la sua prima corsa a tappe.
«La dedico un po’ a tutti, alla mia famiglia e alla mia squadra, ma in particolare a Luca Guercilena che non sta passando un grande momento di salute - ha detto lo scalatore della Lidl Trek -. Spero possa riprendersi quanto prima».
Il focus di Juanpe si sposterà ora sul Giro d’Italia, dove ha ovviamente ricordi bellissimi dal 2022, con la Maglia Rosa portata per 10 giorni e il 10° in classifica generale. «Sì, è vero, ho chiuso in Top 10 ma ora siamo nel 2024, ora come ora penso più a una vittoria di tappa che ad un piazzamento in classifica generale. In ogni caso penso solo al presente, a dormire bene questa notte. Per il Giro ci sarà tempo. Ricorderò questo Tour of the Alps per sempre, perché ha rappresentato la mia prima vittoria da pro e poi il primo successo in classifica generale. Spero davvero di tornarci il prossimo anno».
Antonio Tiberi ci ha provato e la Bahrain Victorious è l’unica che ha provato realmente a mettere in difficoltà Lopez. Non è andata bene, ma il corridore laziale ha comunque chiuso secondo di tappa e terzo in classifica generale.
«In salita oggi andavano tutti forte, e infatti abbiamo scollinato con un gruppetto molto numeroso - spiega Antonio -. Mi sarei aspettato più selezione, ma a ruota si stava bene. Ci abbiamo provato sia io che Poels ma non è andata, ci sarebbe voluta forse una salita più dura. Nel finale sapevo di poter dire la mia in uno sprint ristretto e così è stato, anche se il secondo posto non è mai ciò a cui si punta. Peccato, ma i segnali sono più che positivi, sento di aver svoltato sia dal punto di vista fisico che mentale, posso giocarmela coi migliori e guardo con grande fiducia al Giro».
Prima, però, lo attendono le Ardenne: «Stasera parto per la Liegi-Bastogne-Liegi, speriamo che lì in Vallonia il tempo sia dalla nostra parte. Obiettivo? Non lo so, è la mia prima Liegi, vista la mia condizione la lunghezza della corsa non mi dispiace. Mi spaventa più il meteo…».