«Tutta colpa di un pomeriggio trascorso a bere alcolici in attesa del passaggio della corsa, è stato un gesto sfortunato e non voluto»: sono le parole dell'avvocato difensore della donna belga, della quale ovviamente non è stato rivelato il nome, in risposta alle domande di giornalisti di Het Nieuwsblad.
La donna è stata immortalata dalle immagini mentre lanciava un cappellino bianco e blu al passaggio di Mathieu Van der Poel in un settore di pavé a 42 chilometri dal traguardo di Roubaix, un cappellino che sembrava diretto verso la ruota posteriore del campione del mondo e che, se si fosse infilato tra i raggi, avrebbe potuto creare guai seri.
La donna era in un settore riservato ai vip, ospite di una azienda che resta anonima, gestito dall'agenzia Eventor. «Le altre persone presenti ci hanno detto che la donna si sarebbe costituita - ha detto Olivier Orlans di Eventor -: se il suo gesto fosse intenzionale, lo troveremmo scandaloso. Ma tutti hanno diritto al beneficio del dubbio: tocca alla donna in questione raccontare la sua storia».
La donna, sempre secondo il suo avvocato, ha detto di voler contattare i vertici dell'UNCP - il sindacato dei corridori francesi che, con il CPA, ha presentato denuncia presso la Gendarmerie - per chiarire l'accaduto, aggiungendo che non ha mai avuto intenzione di mettere in pericolo alcun corridore.