E adesso chiamiamola dottoressa Sara Casasola. La simpatica friulana si è laureata in matematica e su di lei piovono elogi. «Ho ricevuto tanti complimenti dalle colleghe ciclogirls. Sono state carinissime, le ringrazio», esclama compiaciuta la ragazza nata a San Daniele del Friuli il 29 novembre 1999.
Il nucleo delle dottoresse nel ciclismo diventa sempre più numeroso. La neo-laureata in matematica abita a Majano (Udine) e in carriera si è aggiudicata 4 Campionati italiani di ciclocross compreso quello elite del gennaio 2024. Sara Casasola nella stagione invernale 2023 – 24 è giunta terza al Campionato d’Europa e sesta nel Mondiale. Inoltre sempre nell’ultimo inverno ha vinto 6 competizioni di calendario internazionale in aggiunta al Campionato italiano valido per il Gran Premio Mamma e Papà Guerciotti nella gelida giornata di Cremona. Va sottolineato che nelle prove di Coppa del Mondo la friulana si è spesso piazzata nelle prime 5 posizioni: è un cardine della Nazionale del ct Daniele Pontoni. L’ ex campione ciclocrossista friulano e il ds della Fas Airport Services Guerciotti Premac, Vito Di Tano, hanno avuto un ruolo determinante nella maturazione atletica di Sara.
Brava nel ciclocross ma anche su strada, soprattutto sul passo e in salita. Ad esempio nel 2018 all’età di 18 anni Sara disputò il Giro d’Italia e lo portò a termine. Nel 2023 Sara è stata la migliore delle italiane in classifica al Trofeo Ponente in Rosa.
La crossista-stradista di Majano ha conseguito la maturità scientifica a San Daniele del Friuli, poi si è iscritta alla facoltà di matematica a Udine. «Terminare con successo l’Università era il mio grande obiettivo – afferma Sara, che dopo la stagione crossistica da vessillifera Fas Airport Services Guerciotti Premac ora su strada ha la maglia della Hess, team britannico -. Quella di matematica è una laurea prestigiosa, complicata da conseguire. Nel ciclocross ho vissuto la mia stagione più bella, e poche settimane dopo Mondiali e prove internazionali ho centrato l’obiettivo della laurea: è bellissimo».
Indubbiamente la laurea dà autostima. «Nel mio caso – continua la dottoressa con capelli e occhi castani – dà sicurezza e tranquillità. Inoltre prima tra un impegno agonistico e l’altro dovevo pensare agli esami e a studiare, ora non più. Ho più tempo da dedicare a me stessa e anche agli allenamenti».
Ora spazio alle velleità da stradista. «Quest’anno purtroppo non ho partecipato al Trofeo Ponente in Rosa, adesso penso alle classiche. «Nell’organico la squadra Hess è un’autentica multinazionale, comprende anche una israeliana e un’australiana oltre alle atlete europee. Il 10 aprile correrò la Freccia del Brabante e il 14 l’ Amstel Gold Race e a fine mese all’ Helsy Jacobs, corsa lussemburghese. Il team Hess sta creando le basi per migliorare in competitività. Il mio sogno è essere grande protagonista al Tour de France 2025».