Wout van Aert è riuscito a battere Mathieu van der Poel per la prima volta in questa stagione, ma il finale si è tinto di giallo, con una caduta che ha messo a rischio la vittoria del fiammingo. Finalmente Van Aert, nella tappa di Coppa del Mondo a Benidorm in Spagna, è riuscito a dimostrare a se stesso e a tutto il pubblico presente che nel ciclocross è sempre uno dei migliori ed è stato autore di una straordinaria rimonta che lo ha portato a battere il campione europeo Michael Vanthourenhout e in particolare a tagliare il traguardo prima di Van der Poel, che ha chiuso in quinta posizione.
Una volta rimasto solo in testa il belga però è caduto alle barriere e la sua bici enell’impatto con il terreno ha perso la sella. «Ho un polso dolorante - ha detto Van Aert -, è stata una scelta stupida, perché ero convinto che il mio vantaggio fosse abbastanza importante. Quello di oggi è stato un errore clamoroso mentre saltavo le travi. Ho rotto la sella e nonostante questo sono riuscito a tagliare per primo il traguardo e alla fine tutto è andato bene».
Wout van Aert nell’impatto con il terreno ha perso lo scafo della sella ed è rimasta attaccata al canotto solo un piccola struttura metallica. In questo modo il belga ha corso gli ultimi 45” secondi di gara, senza mai potersi sedere sulla bici e ha tagliato il traguardo praticamente... in piedi. «Un finale come quello di oggi è stato veramente infinito, non pensavo di riuscire ad arrivare così bene».
In gara ci sono state diverse cadute e tra queste anche quella di Van der Poel, che ha urtato la spalla e il ginocchio sinistro e anche lui, dopo il traguardo, accusava diversi dolori e aveva alcune escoriazioni.
«In generale è stata una gara piena di incidenti con molti contrattempi, soprattutto per Mathieu che ha dovuto inseguire due volte durante la gara». L’iridato ha prima avuto dei problemi con la catena e per questo è rimasto indietro, poi è finito a terra in un tratto rettilineo. «Questa vittoria è naturalmente importante per me - ha continuato Van Aert - Mi aspettavo di avere buone gambe e le ho avute veramente, e mi sono sentito molto bene sulla bici. Ma questa vittoria non vuol dire che cambierò il mio programma e non correrò il Mondiale a Tabor».
La stagione del ciclocross si è conclusa oggi per Van Aert e a Benidorm: lo scorso anno era arrivato secondo alle spalle di Van der Poel, ora si è preso la sua rivincita. Ma questo per lui è un anno particolare dove la stagione su strada avrà la precedenza su tutto.
«Finora ho avuto un’ottima preparazione e continueremo a lavorare con costanza, perché presto arriverà la primavera. Rimarrò in Spagna un’altra settimana per allenarmi bene, poi tornerò a casa per un po’ e quindi tornerò nuovamente in Spagna».
Van Aert pensa che sia stato il destino a farlo cadere battendo il polso a terra. Il belga crede in certi segnali e tra questi c’era il suo pettorale numero 13, non amato dal campione fiammingo. «Penso che oggi doveva andare proprio così, evidentemente doveva accadere qualcosa. Ieri mia madre si è rotta il polso e si sono sposati il 13 luglio e oggi io indossavo il numero 13. Quando l'ho visto ho pensato: oggi deve essere il mio giorno. Ho avuto un po’ di sfortuna durante la gara, ma ho continuato ad andare avanti ed è questo quello che mi piace fare».
La gara di Benidorm è stata agguerrita dall’inizio alla fine e a causa della caduta di Van der Poel, non abbiamo potuto assistere ad una battaglia fino al traguardo tra il belga e l’olandese.
«Ovviamente anche Mathieu è stato molto forte e ha avuto anche molta sfortuna. Peccato che non ci sia stato un duello fino al traguardo. Quando Mathieu è caduto, ho dovuto comunque battere gli altri. Non è stato facile, quindi sono felice che tutto sia andato nel verso giusto. E' sempre una bella sensazione quando riesci a vincere».