Sono 15 gli azzurri selezionati dal tecnico della nazionale Daniele Pontoni per la prova di Benidorm e tra questi c’è anche Stefano Viezzi, che oggi in gara cercherà di difendere la maglia di leader nella categoria junior.
«Ho portato in questa gara quelli che reputo i migliori – Ha detto Pontoni – ma ci sarà ancora una piccola rotazione con la prossima prova di coppa del mondo la prossima settimana». Oltre a Stefano Viezzi ci saranno anche Federica Venturelli, Filippo Agostinacchio, Luca Paletti, Carlotta Borello, Giada Borghesi e Valentina Corvi, e gli juniores Mattia Agostinacchio, Lorenzo De Longhi, Mattia Proietti Gagliardoni, Ettore Fabbro, Giacomo Serangeli, Elisa Ferri e Ilaria Tambosco. Oltre ai 15 in maglia azzurra, con le loro squadre saranno presenti anche Gioele Bertolini e Francesca Baroni.
«Credo nelle possibilità di Viezzi, ma anche Corvi e Casasola e poi abbiamo tutti i campioni italiani che in Spagna possono fare bene. Manca solo Fontana per una sua scelta tecnica, perché preferisce riposare questa domenica, ma tornerà in gara la prossima settimana». B
enidorm non è come le gare che vediamo in Belgio e Olanda e manca il vento con il terreno sabbioso e il fango. Sarà quindi un percorso tecnico, che richiederà molto impegno fisico. «Il percorso è quasi uguale a quello dello scorso anno. Dentro la pineta è molto più scorrevole rispetto al 2023, perché hanno messo del terreno autocompattante, è più pulito e quindi c’è meno rischio di forare. E’ cambiata anche la curva subito dopo la partenza e poi anche dopo il primo ponte qualcosa è cambiato. Ci troviamo con un percorso molto fisico, che metterà a dura prova le categorie più giovani e se hai una giornata storta su un tracciato come questo puoi lasciare tanto».
Le gare saranno veloci e tra poche settimane ci sarà il mondiale a Tabor e, per questo, tutti cercheranno di andare davanti.
«Mi piacerebbe andare via da Benidorm con Viezzi che indossa ancora la maglia di leader della sua categoria, ma non sarà facile perché i francesi sono in sei e di questi 4 sono davanti e andranno forte. Mi spaventa il loro gioco di squadra, perché potranno mettere in difficoltà Viezzi. I ragazzi sono tutti concentrati e sanno cosa devono fare e mi aspetto da loro sempre il massimo».
Daniele Pontoni ancora non ha sciolto le riserve sui nomi degli atleti che porterà a Tabor. Il tecnico azzurro ha ancora qualche dubbio, anche se ci sono già delle certezze.
«Naturalmente nella mia testa i nomi già ci sono, mi manca solo di sciogliere alcuni dubbi che mi sono rimasti. Per certo posso dire che porterò Viezzi, Casasola e Corvi, ma manca ancora una gara prima del Mondiale e posso ancora studiare qualcosa».
Ieri a Benidorm hanno corso i bambini, in una gara dove hanno partecipato 240 piccoli atleti con un’età che va dai 7 ai 12 anni. C’erano anche tanti tifosi a guardare le prove degli elite e i biglietti per le gare di oggi sono andati esauriti in poche settimane. In Italia manca un evento importante con i numeri di Benidorm, ma Pontoni è certo che anche da noi è possibile organizzare manifestazioni con tanto pubblico e la partecipazione dei giovanissimi.
«Gli spagnoli sono dei grandi appassionati e conoscono tutti i campioni a prescindere dalla loro nazionalità. Quando ho fatto il giro di ricognizione erano in tanti a sapere chi fossi e cosa ho vinto e sono anche dei grandi organizzatori di gare. Al nostro Paese manca un evento come questo e se guardiamo ai numeri degli atleti, l’Italia ha più persone rispetto alla Spagna nelle categorie giovanili. Quindi sono certo che se si organizzasse una gara il sabato con i più piccoli, sicuramente possiamo fare numeri alti».
In Italia la Coppa del Mondo si è corsa a Vermiglio, in Trentino, ma mancavano corridori come Van der Poel, Van Aert e Pidcock e poi, correre sulla neve ha sempre più rischi di una corsa su terra. «A Vermiglio è difficile far correre le categorie giovanili, qui è più facile e non abbiamo avuto neanche i famosi corridori che fanno arrivare pubblico da mezzo mondo. Poi per fare un grande evento che funzioni serve una grande organizzazione di marketing e noi dovremmo imparare da Benidorm a organizzare una gara con un successo così importante».
La Costa Blanca e Benidorm hanno deciso di puntare sul ciclismo come mezzo trainante per il turismo e i risultati si stanno vedendo. «La Spagna, e in particolare questa zona, ha creato un movimento che porta un introito e un indotto forte, offrendo da lavorare a molta gente. Il ciclismo qui ha portato il turismo e quindi ha creato un movimento economico importante, con investimenti da parte dei comuni e della Regione. Portare a Benidorm un grande evento del ciclismo è più facile, perché le due ruote sono già una fonte di guadagno. Alla fine bisogna guardare ad una Coppa del Mondo non solo come evento sportivo, ma come una manifestazione che lega insieme sport e turismo».
Pontoni è fermamente convinto che anche l’Italia è capace di creare una gara con pubblico a beneficio del turismo locale, ma serve il supporto di Comuni e Regioni. «L’Italia sarebbe in grado a mio avviso di organizzare un evento come questo e ci sono delle regioni che sicuramente hanno un’organizzazione tale da poter facilmente supportare un evento importante come una tappa di Coppa del Mondo di Ciclocross. La prima regione che mi viene in mente è l’Emilia-Romagna, ma anche Marche, Veneto, Friuli e Toscana possono portare avanti un progetto come quello di Benidorm, così come il Piemonte e la Puglia. Gli enti locali dovrebbero crederci di più e provare ad organizzare una importante manifestazione sportiva dedicata al ciclocross, perché quando porti un evento così grande non si tratta solo di sport ma si tratta di turismo e di grande economia. Spero che l’Italia inizi a credere di più nelle proprie possibilità e capacità».