È passato un anno dalla scomparsa di Davide Rebellin, 51 anni, il ciclista investito e ucciso da un camion poco prima di mezzogiorno del 30 novembre 2022 lungo la Regionale 11 a Montebello Vicentino. Il campione vicentino, dopo 30 anni di professionismo, aveva chiuso la propria carriera con la partecipazione alla Veneto Classic, a ottobre. Lo piangono la moglie François Antonini, i fratelli Carlo, Simone e Stefano.
Dopo la conquista del campionato del mondo degli juniores nella 70 chilometri a squadre nella rassegna di Mosca nel 1989 con Cristian Salvato, Andrea Peron e Rossano Brasi, iniziava, dopo già qualche buon risultato tra i dilettanti, dopo le Olimpiadi di Barcellona del 1992, quando in maglia azzurra e neanche ventunenne, lavorò da scafato gregario contribuendo al magnifico oro di Fabio Casartelli, altro ciclista prematuramente scomparso sulla strada. Davide terminò in ventesima posizione, secondo degli italiani, dopodiché si legò per quattro anni alla neonata GB-MG Maglificio.
Si trovò in una squadra subito fortissima ed avere come compagni ciclisti dello spessore, tra gli altri, di Ballerini, Cipollini, Chioccioli, Museeuw, Richard, Tchmil e come direttori sportivi prima Patrick Lefevere e poi Giancarlo Ferretti, e un simile ambiente non poteva che giovare sul suo processo di crescita. La sua prima vittoria da professionista la colse nel 1993 all’Hofbrau Cup, breve corsa a tappe tedesca. In quell’anno si distinse in altre brevi corse a tappe tra le quali ricordiamo il quinto posto nella Tirreno-Adriatico. Nel 1994 non ottenne vittorie ma iniziò a correre e prendere le misure al Trittico delle Ardenne – LBL, Freccia Vallone ed Amstel Gold Race – che dieci anni dopo lo avrebbe catapultato nella hall of fame del ciclismo. Nel 1995 ottenne un’unica vittoria di tappa al Giro del Trentino
Nel 1996 passò alla Polti e provò a fare classifica al Giro d’Italia, riuscendo a vincere la sua unica tappa, la settima, da Amantea al Monte Sirino, quando precedette Pavel Tonkov, il vincitore di quell’edizione. Rebellin quel giorno indossò la maglia rosa che tenne nelle successive cinque tappe, fin quando lo stesso Tonkov gliela tolse dalle spalle a Prato Nevoso. Alla fine chiuse in sesta posizione ad oltre 9 minuti di ritardo dal russo. Partecipò successivamente alla Vuelta dove chiuse settimo.
Nel 1997 in maglia Française des Jeux si distinse soprattutto nella seconda parte di stagione quando vinse due corse valide per la Coppa del Mondo di ciclismo, ovvero la Classica di San Sebastián e il Gran Premio di Svizzera. Nel 1998 fece ritorno alla Polti ed ottenne i migliori risultati anche stavolta a fine stagione quando ad agosto vinse prima Tre Valli Varesine, poi Giro del Veneto ed infine a settembre l’ultima edizione del Memorial Gastone Nencini, corsa anche conosciuta col nome di Cronoscalata della Fusa.
Il 1999 fu l’ultimo anno trascorso alla corte di Gianluigi Stanga e sicuramente il migliore dal punto di vista dei risultati, visto che già a inizio stagione fece bene in Francia al Tour Mediterranéen, vincendo una tappa e la classifica generale, al Tour du Haut Var, all’epoca corsa di un giorno, che vinse, ed infine al Critérium International, nel quale si aggiudicò una tappa. Nella seconda parte di stagione vinse in altre due occasioni, ottenendo il successo al Giro del Veneto ed al Giro del Friuli. Il 2000 fu l’anno del passaggio alla Liquigas, squadra con la quale si legò per due anni ottenendo le vittorie di Giro del Veneto, Tirreno-Adriatico, GP Industria & Artigianato, Giro di Romagna e GP Industria & Commercio, oltre a diversi piazzamenti in corse a tappe e in corse di un giorno.
Dal 2002 al 2008 corse per la Gerolsteiner. Il 2004 fu l’anno in cui il suo nome si legò indissolubilmente alla tripletta ottenuta nel giro di otto giorni nelle Ardenne. Rebellin fu il primo ciclista a vincere nello stesso anno Amstel Gold Race, Freccia Vallone e Liegi-Bastogne-Liegi. Chiuse l’anno con diversi piazzamenti e con la vittoria al Trofeo Melinda. Nel 2007 si ripresentò in una buona forma sulle Ardenne e vinse la sua seconda Freccia Vallone, oltre a conquistare il secondo posto all’Amstel ed il quinto alla Liegi. Vinse inoltre una tappa del Brixia Tour per il terzo anno consecutivo. Nel 2008 ad agosto fu protagonista della prova su strada delle Olimpiadi di Pechino, ma la medaglia d’argento conquistata gli fu revocata l’anno successivo quando si scoprì la positività al “Cera”.
Nel frattempo Rebellin aveva iniziato il 2009 con la Diquigiovanni-Androni Giocattoli di Gianni Savio, dopo che la Gerolsteiner aveva chiuso i battenti per alcuni casi di doping all’interno della squadra. Con la nuova squadra iniziò subito bene la stagione con due vittorie di tappa ed il terzo posto finale della Vuelta a Andalucia. L’apice della stagione lo ebbe il 22 aprile quando vinse la sua terza Freccia Vallone. A 38 anni fu capace di domare ancora una volta il muro di Huy ed ebbe la meglio su ciclisti emergenti e molto più giovani di lui come Andy Schleck e Damiano Cunego. Quattro giorni dopo si piazzò in terza posizione alla Liegi. Fu l’ultima corsa del suo 2009, visto che la spada di Damocle della giustizia sportiva si abbattè ineluttabile su di lui, comminandogli una squalifica per doping che durò due anni, dopo la positività al Cera accertata il 28 aprile.
Rebellin non si diede per vinto e tra avvocati, carte bollate e ricorsi, ottenne dopo sette anni, il 30 aprile 2015, l’assoluzione dalle accuse di doping. Dopo la squalifica rientrò comunque in gruppo in squadre di secondo livello che non gli potevano garantire la partecipazione a corse WT. Dal 2011 al 2022 corse in ordine cronologico per la Miche Guerciotti, per la Meridiana Kamen, per la CCC Polsat, per la Kuwait-Kartucho.es, per la Sovac, di nuovo per la Meridiana Kamen e per la Work Service. Fu con la CCC che conquistò le vittorie più importanti: nel 2014 il Giro dell’Emilia e nel 2015 la Coppa Agostoni.
Nel 2015 grazie alla squadra polacca riuscì a tornare all’Amstel Gold Race dopo sette anni di assenza. Anche se in quella corsa non brillò, concludendo in ottantesima posizione, era un giusto ritorno nelle Ardenne che tanto amava. La sua ultima vittoria risale al 2018, in maglia Sovac, quando si aggiudicò la terza tappa del Tour International de la Wilaya d'Oran, in Algeria. Al Veneto Classic 2022 la sua ultima apparizione in maglia Work Service, prima del ritiro.
Il 30 novembre dello scorso viene investito da un camion tedesco: Wolfgang Rieke, il conducente, era sceso dal mezzo, si era avvicinato al corpo di Rebellin, aveva fatto una breve sosta nel piazzale di un ristorante poco lontano, ed era infine scappato, tornando in Germania. Ma le immagini delle telecamere avevano chiaramente documentato la scena incastrando l'investitore. Rieke dovrà rispondere, alle autorità italiane, di omicidio stradale e omissione di soccorso.
Dopo un lungo percorso giudiziario, Wolfang Riese è stato estradato in Italia e preso in consegna dai carabinieri di Vicenza. Il 63enne, tra l'altro, era già stato condannato a Foggia, nel 2001, per essere fuggito dopo un incidente senza prestare soccorso alle persone coinvolte. Nel 2014 gli era stata anche ritirata la patente a Chieti per guida in stato di ebbrezza. I legali di Wolfgang Rieke hanno presentato una richiesta di patteggiamento per 2 anni e 11 mesi di reclusione. L'uomo è attualmente detenuto nel carcere di Vicenza.
In attesa dell’udienza, che in tribunale del 7 dicembre, Wolfang Riese chiede scusa alla famiglia Rebellin. “Chiedo perdono. Perdono per avere causato la tragedia. E mi rammarico per il dolore che ho provocato. Non ho visto il ciclista e mi dispiace molto per quello che è successo. La fuga? Mi sono allontanato in un momento di debolezza”. Carlo, fratello di Davide Rebellin, ex ciclista. “Adesso ci aspettiamo tutti che sia fatto un giusto processo, che l'imputato sia giudicato per ciò che ha commesso e che mio fratello ottenga giustizia", ha concluso. Il Comune di Lonigo (Vicenza) ha intitolato al campione un pista ciclo perdonabile. Davide verrà ricordato con una messa l’8 dicembre a Sospel (Principato di Monaco), in Francia.