Il calendario delle Classiche Monumento inizia sempre nel mese di marzo con la Milano-Sanremo, che apre la stagione delle sfide eroiche delle corse di un giorno. Si passa poi ad aprile con il Giro delle Fiandre, la Parigi-Roubaix e la Liegi-Bastogne-Liegi per fnire ad ottobre con Il Lombardia ma il calendario in futuro potrebbe cambiare: Roubaix e Fiandre, per esempio, potrebbero essere spostate in autunno.
A dichiararlo è il presidente dell’Unione Ciclistica Internazionale David Lappartient in una intervista concessa a DirectVelo, nella quale ha ammesso che queste due Classiche Monumento potrebbero trovare una nuova collocazione, magari proprio in autunno, a partire dal 2026. Lo spostamento c’era già stato durante la pandemia e complice un meteo che ha reso le corse più dure e spettacolari e l’altissimo livello dei partecipanti, le due Classiche in versione autunnale vengono ricordate sicuramente come un grande successo.
«A causa del Covid siamo stati costretti a spostare entrambe le corse a ottobre, ma alla fine i tifosi hanno pensato che l’idea fosse stata fantastica – ha detto Lappartient -: non è che dobbiamo assolutamente rifarlo, ma non possiamo neanche escluderlo. La cosa più importante è che il Giro delle Fiandre e la Parigi-Roubaix si susseguono nel calendario. Dopotutto sono due gare che richiedono la stessa preparazione».
Sono due le direttrici che sono alla base del riordino del calendario: primo, evitare qualsiasi sovrapposizione tra le gare di WorldTour; secondo, ridurre al minimo gli spostamenti e quindi l'impatto ambientale con emissioni di Co2.
«Il periodo delle Fiandre è l’esempio perfetto di come dovrebbe essere fatta una stagione. I corridori rimangono nella stessa zona per tre settimane e questo è un bene per tutti. Dobbiamo davvero evitare di dover andare dai Paesi Bassi al sud della Spagna e poi di nuovo in Inghilterra, per esempio». È chiaro il riferimento al ciclismo femminile che specialmente in primavera affronta lunghissime trasferte, con un calendario che andrebbe ovviamente armonizzato. Ma anche a livello maschile si sta studiando una stagione che preveda una partenza con le gare più importanti in Australia, poi in Asia, quindi l'approdo in Europa, la trasferta in America con un calendario più robusto e la conclusione nuovamente in Asia, in Estremo Oriente: periodi di corse in località definite, con spostamenti ridotti al minimo, meno costi e meno inquinamento.
La data del Tour de France naturalmente non verrebbe modificata, così come quella del Giro d’Italia, mentre un’ipotesi di spostamento in avanti potrebbe esserci per la Vuelta di Spagna, perché si è visto che in agosto le temperature sono ancora troppo elevate.
«Perché non scambiare la Liegi-Bastogne-Liegi con il Giro di Lombardia? - ha continuato Lappartient - ripeto: è solo un esempio di quel che potremmo studiare. Di certo il Tour de France non verrà cambiato sarebbe una cosa negativa per lo sport, perché è il nostro simbolo».