Andreas KRON. 10 e lode. Toh, vince un danese! Vince questo ragazzo 25enne della Lotto Dstny che punta il traguardo prima di puntare le dita al cielo per dedicare la tappa al giovane compagno di squadra Tijl De Decker, morto a soli 22 anni venerdì scorso. Vince una tappa nella quale si capisce nulla o poco. Il ciclismo spiegato ai ragazzi che scappano ululanti: meglio rubamazzetto! Come rendere impossibile uno sport immediato. Qui di immediato c’è solo Andreas Kron, che arriva da solo braccia e dita al cielo e vince dopo ventidue mesi dal suo ultimo successo. Vince lui, il resto ce lo spiegheranno. Grazie per l’ottima organizzazione. Domani terza tappa: si salvi chi può.
Kaden GROVES. 8. Il 24enne australiano della Alpecin perde l’attimo, ma anche noi: chi ha visto qualcosa?
Andrea VENDRAME. 8. Toh, arriva terzo. La tappa di oggi è come una lotteria, come il ciclismo negli anni Sessanta: dalla curva esce la sorpresa, lui è tra questi. Sorpresa più che gradita.
Andrea BAGIOLI. 6,5. Qui Andrea ha dolci ricordi, oggi la giornata è buona ma non dolcissima.
Matteo SOBRERO. 7. Pronti via e la fuga va. Il ragazzo della Jayco AlUla si porta dietro Andrea Piccolo (EF), Javier Romo (Astana) e Joel Nicolau (Caja Rural Seguros). Al km 21 i fuggitivi diventano cinque, visto che entra l’olandese Jetse Bol (Burgos). Poi al 26enne di Alba si spegne la luce, ma almeno la maglia a pallini blu di miglior scalatore se la porta in albergo.
Andrea PICCOLO. 8. Il 22enne ragazzo di Magenta fa una corsa di grandissima sostanza, lottando fino alla fine, anche contro le avversità che lo fanno persino cadere. Poi però c’è ben più di un premio di consolazione, non il numero rosso del più combattivo, ma la maglia roja, di migliore di tutti, almeno fin qui.
Lorenzo MILESI. 17. Ad una ventina di chilometri dal traguardo finisce per le terre e per il ragazzo di San Pellegrino Terme finisce il sogno da leader. Braccio rosso sangue, addio maglia rossa. Che sfortuna.
Remco EVENEPOEL. 8. Il temperamento non lo scopriamo certo oggi, ma in ogni caso ieri sera il fuoriclasse belga ha una volta di più fatto vedere di che pasta è fatto. Come i primi della classe pedala forte, supera l’interrogazione (leggi cronosquadre) a pieni voti, e poi da vero leader, un secondo dopo aver tagliato il traguardo, parla a nome di tutti. Parole al vetriolo su un’organizzazione alla quale qualcosa è chiaramente sfuggito. Lui e molti come lui e la sua Soudal, corrono al buio, ma con le sue parole, ancora una volta, Remco illumina.
Jonas VINGEGAARD. 5. In verità malmostosi lo sono un po’ tutti: dai Jumbo ai Soudal per arrivare agli Ineos. Non un bello spettacolo. Non un bel vedere. Ok, è caduto Roglic, si può dire rallentiamo, ma la sceneggiata messa in mostra non fa bene a nessuno del gruppo. Brutto spettacolo. Molto brutto.
Adam HANSEN. 4. Se la prende con i cronisti, che gli chiedono cosa sta facendo il CPA. Li manda a stendere senza tanti giri di parole e un pensiero che in sintesi è: chiedete all’organizzazione e all’Uci, non a me. Ecco perché le parole di Evenepoel sono d’oro. Basta lui. Oggi, poi, un bel paletto nel finale non segnalato da nessuno in mezzo alla strada: chissà se avrà la forza di darne contezza. O dopo i giornalisti manderà a stendere i cineoperatori?
Thomas DE GENDT. 7. Su “X”, ixxa un messaggio educato ma chiarissimo: “E vorrei aggiungere anche questo. Siamo dovuti tornare all’autobus in mezzo al traffico intenso e al buio senza luci. Totale 6 km”. C’è poco altro da aggiungere.
Laurens DE PLUS. 17. Oggi non è ripartito. Nella cronosquadre finisce in terra dopo appena un chilometro ed è costretto a dire addio alla Vuelta per la frattura dell’anca destra.
Collegio di GIURIA. 4. Per le condizioni ambientali, decidono di prendere i tempi a 9 km dall'arrivo, cioè all'ingresso del centro cittadino. Il circuito finale del Montjuic, in ogni caso, vale per l’assegnazione dei punti per il GPM e mette in palio in ogni caso anche gli abbuoni per l’ordine d'arrivo. Tutto bello, tutto semplice, tutto immediato e in favore di spettacolo. È altrettanto chiaro, però, che la pioggia fa male, un po’ a tutti. Anche al collegio di giuria. Ieri si è corso al buio, oggi anche.
La TV. 2. Non so cosa sia successo, ma le immagini sono semplicemente un disastro. Diciamo che se i corridori hanno corso al buio, noi teleutenti abbiamo solo evitato la pioggia.