Jonathan Milan si mette al collo un'altra medaglia d'oro, l'ennesima di una ancora giovanissima carriera. Nella finale del campionato europeo dell'inseguimento individuale il friuliano ha battuto il britannico Daniel Bigham: 4.03.744 il tempo di Milan contro i 4.05.860 di Bigham.
Perfetta la gestone tattica della corsa di Milan che è partito forte, poi ha lasciato spazio al rivale ma a tre gii dalla fine, al comando di Marco Villa, ha letteralmente cambiato ritmo recuperando lo svantaggio e stroncando le velleità del suo avversario che non ha avuto più modo di reagire.
E per l'Italia si tratta della terza medaglia d'ro dopo quelle ottenute ieri da Simone Consonni nella corsa a punti e dal quartetto dell'inseguimento maschile del quale proprio Milan è una delle colonne portanti.
La medaglia di bronzo è andata al tedesco Tobias Buck-Gramcko (4.09.796) che negli ultimi giri ha recuperato tutto il distacco - praticamnte un secondo e mezzo - che aveva accumulato sul francese Corentin Ermenault (4.10.261 il suo tempo).
«Avevamo studiato la gara di Bigham e sapevamo che lui avrebbe fatto la parte centrale molto forte, per poi calare in quella finale. Sono contento perché non ho cercato di forzare all'inizio, ho fatto una gara costante, che mi ha permesso di recuperare tutto alla fine. Non ho il conto dei titoli conquistati su pista, ma una cosa la so, con questo gruppo di amici diventa tutto facile. Stiamo bene insieme e questo ci permette di raggiungere questi risultati».
L’Italia dell’inseguimento si conferma paese di riferimento, anche grazie al settimo posto di Manlio Moro che, nelle qualifiche, corre in 4’12”023; anche lui conferma come la forza sia nell'affiatamento: «Ieri ho vissuto un sogno, ho vinto con un gruppo fantastico di amici e campioni. Sono arrivato esausto alla fine, ma ho tenuto e questo mi ha riempito di gioia. Oggi ho corso sui miei tempi. Forse avrei potuto scendere sotto i 4'10, ma devo dire che sono contento lo stesso».
A metà europeo il ct Marco Villa stila un primo bilancio. «Paghiamo nelle gare di gruppo. Mi dispiace per Mattia Pinazzi, che a questo europeo si è trovato a correre uno scratch condotto a velocità folli fin da subito. Credo in lui e continuerò a dargli fiducia. Se devo tornare indietro, posso dire che queste cose sono accadute anche a uno come Simone Consonni e adesso vediamo tutti chi è. Nell'inseguimento ci siamo, anche se siamo all'inizio della stagione, ma le gare di gruppo ci devono far riflettere. Ci mancano le gare in Italia e se solo potessimo utilizzare Montichiari per farne qualcuna ci aiuterebbe».