La Vuelta a San Juan è un patrimonio della Provincia, terra arida e rocciosa che sfiora le Ande, dove la bicicletta è strumento di rinascita e inclusione. Questa è l'idea del governatore Sergio Unac, 52 anni, politico arguto, che ispirandosi al Tour de France ha reso la corsa argentina di inizio stagione di livello internazionale.
«Voglio ringraziare tutti coloro che hanno pensato che San Juan potesse essere una capitale dello sport argentino, al punto da trascendere i confini della nostra amata Repubblica. Personalmente, insieme al gruppo di lavoro, ho sempre pensato che lo sport non sia un percorso, ma il percorso per potenziare la provincia di San Juan, in modo che ognuno di noi possa vivere ogni giorno, ogni minuto un po’ meglio. Quando si è trattato di individuare la disciplina che avrebbe identificato lo sport di San Juan abbiamo pensato al ciclismo» va ripetendo ai tanti giornalisti presenti alla manifestazione.
«Dobbiamo capire che lo Stato ha molteplici obblighi come la salute, la sicurezza e l’istruzione. Ma sono sicuro che se lo Stato promuove lo sport come facciamo nella provincia di San Juan, permetteremo a tutti di vivere un po’ meglio ogni giorno, migliorando la qualità della vita, garantendo una crescita tangibile del turismo e offrendo anche una protezione permanente per l’occupazione e le aspettative presenti e future di ogni cittadino di San Juan».
Abituati come siamo alle promesse dei politici di casa nostra (e non solo) troppo spesso non mantenute, quasi ci stupiamo a vedere come a San Juan le parole si trasformino in fatti. Anno dopo anno abbiamo avuto modo di appurare quanto questa regione argentina abbia effettivamente investito nel mondo dello sport, regalando bici agli studenti più piccoli e attrezzandosi di infrastrutture d'eccellenza come il velodromo Vicente Alejo Chancay che nel 2025 ospiterà i mondiali su pista. Oltre a portare il meglio del ciclismo mondiale una volta l'anno in paese per la corsa dei professionisti e organizzare competizioni correlate per giovani, donne e atleti disabili, è stato incentivato l'uso delle due ruote nella comunità.
Ieri, nel giorno di riposo della corsa dei pro', siamo andati a fare una corsetta al parco XXV De Mayo e abbiamo visto quanto le due ruote siano diffuse a San Juan. Addirittura la polizia è montata in sella. L'ultima volta che eravamo stati qui a inizio 2020 i poliziotti giravano in moto o auto, da un anno e mezzo invece è stata promossa una nuova divisione a due ruote. Ogni componente pedala all'incirca 20-25 km al giorno e, quando capita, deve scattare come farebbero Remco Evenepoel e colleghi, per garantire la sicurezza dei loro concittadini.
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