Il self made man per eccellenza ha inaugurato il suo museo. Da oggi esiste ufficialmente il museo “La Collezione” del costruttore di biciclette Ernesto Colnago. Naturalmente è a Cambiago in via Cavour tra le mura di quello che non è il laboratorio più antico di Colnago in cui il costruttore incontrò per la prima volta Gianni Motta. Tuttavia è la sede con maggior storia, legata ai successi di campioni grandissimi. Naturalmente non sono esposte solo le splendide biciclette da competizione per tutte le specialità, con particolari attenzioni ai modelli utilizzati nei record dell’ora su pista e le imprese nella Parigi-Roubaix, la più infernale delle classiche su strada. Il museo è un mix di emozioni, architettura, fotografia, schermi con video di trionfi, esposizione di bici e anche di maglie che testimoniano le immense soddisfazioni che il Cavaliere del Lavoro Ernesto Colnago si è preso nei suoi 75 anni di attività professionale. Un’autentica leccornia per gli appassionati del palato fine che potranno visitare il museo previo appuntamento. C’è la storia del ciclismo liofilizzata in 1000 metri quadrati. Tutti in piedi per Ernesto Colnago che il 9 febbraio avrà 91 anni.
All’inaugurazione sono intervenuti alcuni dei suoi testimonial d’eccellenza, ovvero Gianni Motta, Beppe Saronni e Gibi Baronchelli, Marco Saligari, con Gianfranco Foresti e altri ex professionisti. Presenti altresì tanti amici speciali tra i quali gli immancabili Marino Bartoletti e don Antonio Mazzi, il sindaco di Cambiago, Grazia Mangiagalli, oltre a dirigenti e collezionisti del ciclismo. Alessandro Brambilla Colnago, nipote di Ernesto, ha fatto gli onori di casa. E il grande Ernesto per l’ennesima volta ha ringraziato tutta la sua famiglia, determinante per i successi dell’azienda. L’interno del museo è molto suggestivo e su un muro nero Ernesto Colnago ha scritto la dedica alla famiglia con pennarello bianco. Tra le varie gigantografie c’è quella in cui Ernesto lavora di fianco al fratello Paolo meglio noto come “Paolino”, che ora è lassù in cielo. Ci sono le altre foto in cui Ernesto è con campioni nello sport e nella vita, e logicamente gli amici speciali come Giorgio Squinzi, Luca Cordero di Montezemolo, Enzo Ferrari e altri. Bellissime le foto con Colnago che lavora da meccanico della Molteni per Gianni Motta e alla Scic con altri leader.
A La Collezione oltre ai prototipi realizzati con gli ingegneri della Ferrari Formula 1 - il primo, denominato “Concept”, costruito nel novembre 1987 - e al prototipo di bici col telaio immerso in bagno d’oro donata a Papa Wojtila ( era il 29 agosto 1979 ) e a dei Capi di Stato, c’è naturalmente quella da pista con cui il “Cannibale” Eddy Merckx il 25 ottobre 1972 stabilì il record dell’ora al velodromo Augustin Melgar di Città del Messico, 49, 432 chilometri. E’ la bici color arancio che pesa solo 5, 750 grammi. E nella record-story c’è anche quella di Rominger primatista dell’ora a Bordeaux nel 1994 con 55, 291. L’elvetico nel ’94 di record dell’ora ne stabilì due, per la gioia di patron Giorgio Squinzi della Mapei. Tra i souvenir ai quali il maestro di Cambiago tiene di più c’è il telegramma che Silvio Berlusconi gli ha inviato per congratularsi dopo che Rominger in sella alla Colnago ha realizzato il secondo primato sui 60 minuti.
Nel reparto dedicato allo squadrone Mapei ci sono le bici con telaio di carbonio. “La Mapei da me fornita – ripete spesso Ernesto Colnago – è stata la prima squadra a vincere la Roubaix con telaio di carbonio e forcella diritta”. A La Collezione le bici vittoriose a Roubaix con Museeuw, Tafi e Ballerini sono in bella evidenza. E anche quelle di Olano, Bettini, Camenzind, Freire e altri campioni dello squadrone di Giorgio Squinzi. “La Collezione” è un museo ricchissimo, con le bici di Merckx (anche il prototipo da strada), Saronni iridato a Goodwood, Baronchelli dominatore al Lombardia 1986, Freddy Maertens primo al Mondiale 1981, Tadej Pogacar re al Tour de France, Freire Campione del Mondo anche in maglia Rabobank, e tanto altro ancora. Ernesto iniziò a lavorare come garzone alla Gloria di Milano. Infatti a La Collezione c’è una Gloria.
Le maglie iridate, quelle rosa del Giro d’Italia, le gialle del Tour de France, da Coppa del Mondo e dei vari Campionati nazionali sono tantissime. Tutte legate a trionfi della bici in fiore, la più vittoriosa. A molti dei presenti sentendo i racconti di Gianni Motta, Baronchelli, Saronni e osservando i gioielli esposti è scesa qualche lacrimuccia. Niente paura, è amore per il ciclismo e la tecnologia di Colnago. Ernesto ha brindato con gli ospiti accanto al nipote Alessandro particolarmente compiaciuto. Tutti in fila a salutare il campionissimo dei costruttori.
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