Una voce importante si unisce al coro dei ciclisti di ogni livello che chiedono con urgenza una modifica del Codice della Strada e un sistema efficace di piste ciclabili per garantire la massima sicurezza a chi pedala.
La voce è quella di Mario Tozzi, primo ricercatore del Cnr, divulgatore scientifico e presidente del Parco Regionale dell’Appia Antica, che in poche righe su Facebook fotografa alla perfezione la situazione: «Ogni volta che vedete un ciclista per strada dovreste ringraziarlo, perché ciascuno di loro decongestiona il traffico, vi permette di parcheggiare e vi fa respirare meglio. Lasciate loro 1,5 metri di sicurezza sempre e non considerateli utenti della strada di serie B. Ci vogliono più piste ciclabili e il limite di 30 km/h in città: più sicurezza e più sostenibilità. Non ci sarà l'auto privata nelle città di domani, la bici sì».
E ad accompagnare le parole di Mario Tozzi, il cartello che invita a rispettare la distanza di un metro e mezzo nel sorpassare i ciclisti.
Ieri la bicicletta e chi la usa sono approdati per l'ennesima volta in Parlamento grazie all'onorevole Mauro Berruto che ha chiesto a gran voce al governo e a tutti i suoi colleghi onorevoli un intervento sul Codice della Strada per promuovere la distanza di 1,5 metri da osservare sorpassando i ciclisti, spiegando che si tratta di una misura che non costa nulla, che non ha colore né appartenenza politica ma che è solo una norma di civiltà.
Lo ha fatto nel nome di Scarponi, di Rebellin e delle centinaia di vittime che siamo costretti a piangere ogni anno. Il nostro augurio è che il nuovo Parlamento non agisca come quelli che lo hanno preceduto e provveda finalmente a compiere passi importanti per salvare la vita di chi pedala per passione, per mestiere, per necessità, per sport, per divertimento, per respirare.