Al termine della presentazione del Giro d'Italia numero 106, abbiamo raccolto le voci dei protagonisti presenti. Eccole:
Jai Hindley, vincitore dell’ultimo Giro d’Italia: “L'intero percorso è molto interessante, penso che la tappa 7 con l'arrivo a Campo Imperatore sarà molto importante, ho vinto lì nel 2017 al Giro Under e mi piacerebbe ripetermi. Non ho ancora definito i miei piani per il 2023 ma spero di essere al via del Giro il prossimo anno”.
Arnaud Demare, ultimo vincitore della Maglia Ciclamino: “Se dovessi scegliere una tappa mi piacerebbe vincere l’ultima a Roma, significherebbe anche essere stato capace di portare a termine questa corsa!”
Koen Bouwman, vincitore dell’ultima Maglia Azzurra: “Mi piace molto questo percorso e se devo individuare una tappa che vorrei correre e, perchè no, vincere, quella è la tappa 13 (quella di Crans Montana con la Cima Coppi), ricca di salita!”Vincenzo Nibali: “Ho guardato questo percorso ancora con gli occhi da corridore. È molto simile alle edizioni che ho vinto io e quindi mi piace molto. È un Giro ben disegnato con una prima parte molto movimentata, sarà fondamentale essere al top della forma. Nella seconda parte è un Giro che va in crescendo, e serviranno energie soprattutto nell'ultima settimana.”
Alberto Contador: “Per me è sempre speciale il Giro d’Italia. La prima parte sarà già molto interessante con la crono iniziale e poi l’arrivo in salita sul Gran Sasso. Fin dalle prime tappe è importante avere intuito, cogliere ogni opportunità. Se capisci di stare bene subito in salita devi attaccare perchè il finale del Giro è molto esigente.”
Urbano Cairo, Presidente di RCS Mediagroup: “Un Giro d’Italia bellissimo, complimenti a Mauro Vegni che l’ha disegnato con tante tappe di montagna che sono le più emozionanti. Per me andare al Giro è un qualcosa di incredibile, vedere le persone sulle strade che aspettano la Corsa Rosa mi emoziona sempre. La tappa delle Tre Cime di Lavaredo mi ricorda la vittoria di Gimondi nel 1967. Poi Pantani mi ha risvegliato tutto l’amore per il ciclismo, quando penso a lui mi commuovo.”
Paolo Bellino, Amministratore Delegato di RCS Sport: "Il Giro d'Italia, oltre ad essere una grande competizione sportiva, è anche una piattaforma mediatica importantissima. La nostra corsa viene vista in oltre 200 paesi nel mondo e la nostra community sui Social Network coinvolge oltre 4 milioni di persone. Attraverso le immagini, che l'anno scorso sono state prodotte da noi per un totale di oltre 100 ore di diretta, esportiamo il Made in Italy e le sue eccellenze nei cinque continenti."
Mauro Vegni, Direttore del Giro d’Italia: “Ci sono due filosofie dietro questo percorso, una è sportiva e l’altra è legata alla promozione del nostro territorio e della nostra cultura. Non possiamo scindere la corsa dal territorio in cui si svolge. Adesso è presto per pensare a chi correrà questo Giro ma sicuramente chi lo vincerà sarà un grande campione. Tra chi mancherà al Giro del prossimo anno sicuramente Vincenzo Nibali, un grande corridore che ha fatto gioire migliaia di italiani e che quest’anno ha deciso di scendere dalla bici”.
Luciano Fontana, Direttore del Corriere della Sera: “Il Giro è il racconto dell’Italia, il Paese più desiderato al mondo. Far conoscere cos'è l'Italia, i borghi, i paesaggi, la cucina e l’arte, è un modo per mettere in mostra il nostro Paese. Quando passa il Giro questi posti prendono vita”.
Stefano Barigelli, Direttore de La Gazzetta dello Sport: “Napoli è la tappa più cinematografica della Corsa Rosa, dove vengono ambientati grandi film come “È stata la mano di Dio”, anche visto il finale a Roma possiamo dire che questo è un Giro sorrentiniano”.
Juan Ignacio Gallardo, Direttore del quotidiano spagnolo Marca “Tutto il Giro è magico. È bello stare qui con i miei colleghi direttori e con Urbano Cairo. È uno spettacolo visto e apprezzato in tutto il mondo oltre che grande promozione del Made in Italy. Il Giro è una corsa con un'organizzazione impeccabile, aiuta a far crescere il paese, ogni angolo si veste di rosa e grazie alla tv milioni di persone nel mondo vedono il Giro e l'Italia. Ci sono pochi spettacoli come questo”.