GATTI & MISFATTI. SE NE VA NIBALI, CI RESTA IL NIBALISMO. VIDEO

TUTTOBICI | 08/10/2022 | 18:07
di Cristiano Gatti

Domani sarà il 9 ottobre. Domani sarà un'altra domenica di calcio. Domani sarà un'altra domenica di guerra in Ucraina. Ma domani sarà anche il primo giorno di ciclismo italiano senza Nibali. Non una giornata qualunque, allora. Certo non è da oggi che Nibali non vince più, ma è da quest'ultimo Lombardia che dovremo abituarci a sentirci un po' orfani e un po' vedove. Lascia l'ultimo campione completo, totale, assoluto, che il nostro sport possa vantare e ricordare. Il campione che non si risparmia, il campione che si spende, il campione che gioca tutte le partite, dalla primavera all'autunno, nelle corse in linea e nei grandi giri. Sarà che un paio di giorni fa – tu guarda le coincidenze – mi trovavo sulle Tre Cime di Lavaredo, ma è comunque lì che io fisso il mio ricordo, quel giorno del maggio 2013, lui imbattibile che sale in maglia rosa, sotto la tormenta di neve, andando a scrivere la pagina più bella e più romantica di una carriera favolosa.


Tutte passa, panta rei, si chiude a Como anche l'epoca magnifica e struggente di Nibali e dell'Italia che domina, ma proprio in questo momento così malinconico e crepuscolare mi piace pensare che comunque non proprio tutto finisca qui e così. Mi piace pensare che a Nibali, dopo tutto, sopravviva il nibalismo, impersonato dai cloni – o dai replicanti – di Nibali, cioè quel modo di intendere la professione e il ciclismo in senso totale, generoso, persino un po' folle e scombinato. Naturalmente parlo di chi resta e lo scalza, com'è normale nella grande ruota della vita, parlo prima di tutto dei Pogacar, che consideriamo battuto e magari persino finto fuoriclasse solo perchè è arrivato secondo al Tour (sottolineo secondo, mannaggia, secondo!), ma oltre a Pogacar dico di Evenepoel, Van Aert, Van Der Poel, cioè di quei campioni nuovi che - ciascuno nel modo più personale - comunque ripropongono l'idea naif e disinibita del ciclismo generoso, fantasioso, improvvisato, poetico, re-introdotto da Nibali quindici anni fa, proprio nel mezzo del ciclismo scientifico, programmato, schematico, rigido e dogmatico che aveva preso possesso della scena in modo prepotente e indiscutibile.


Ci saluta Nibali, ma un po' di Nibali resta in corsa. Per le strade del mondo, gli sopravvivono il coraggio, la follia, l'improvvisazione, in altre parole il gusto di andare alle corse senza manuali e senza libretti di istruzioni, magari con le radioline sulla schiena e nelle orecchie, ma solo per sentire le previsioni del tempo e l'avvertenza per una galleria poco illuminata, tutto il resto affidato alla libera interpretazione e alla libera improvvisazione del campione, senza calcoli e senza schemi, senza formule e senza teoremi, tutti i giorni spazio aperto al talento naturale, nel modo che il cuore e i sentimenti suggeriscono lungo la strada.

Ciao Vincenzo, grazie Vincenzo. Nel momento dei saluti finali, è consolante sapere che qualcosa hai lasciato, che qualcosa è rimasto, che qualcosa continua. Non hai corso invano, non hai vinto invano. Un certo stile, un certo modo, continua da qui in avanti. La bellezza della follia che tante volte in tanti ti hanno rinfacciato, quando magari hai buttato via un Mondiale o un'Olimpiade per eccesso di passione. E' quello che in fondo già rinfacciano a Pogacar, che non sa amministrarsi, che non sa controllarsi, che non sa misurarsi. Ma lascia che proprio in questo momento, mentre tu te ne vai a cercare nuove strade e lui vince il suo secondo Lombardia, lascia che proprio adesso noi possiamo tirare almeno una conclusione: il vostro modo di affrontare le corse e la vita, giudicato folle e incosciente dai ragionieri dell'esistenza, è invece la filosofia quotidiana che tutti vorremmo e dovremmo condividere. Perchè chi corre come voi vive ogni giorno un po' di vita in più, a differenza di chi calcola e misura ogni passo e ogni momento, condannandosi senza saperlo a morire ogni giorno un po' di più.

 

Copyright © TBW
COMMENTI
Nibali
8 ottobre 2022 21:30 Carbonio67
Di Nibali non resta molto in gruppo.Campioni simili non hanno eredi. Il suo modo unico di interpretare le corse, tale resta. Il piu' grande campione Italiano degli ultimi 40 anni. Grazie

mito assoluto
8 ottobre 2022 22:46 apprendista passista
Ho già titolato così per Nibali in altra occasione. Grande atleta e grande uomo.

Io c'ero..
9 ottobre 2022 09:36 frakie
Io c'ero a salutare Vincenzo sulle strade lombarde, insieme a tantissimi tifosi suoi e del ciclismo. Anche nel Lombardia, nonostante l'enorme fatica che stava facendo, si percepiva la sua grinta serena, conscio dei propri limiti odierni. Nella Tre Valle e nell'Agostoni, secondo me sperava nel risultato, così come del resto, tutti noi. Ma va bene così. Auguri per il futuro.

Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
Ora è ufficiale: Maxim van Gils non è più un corridore della Lotto-Dstny. Tutte le parti hanno raggiunto un accordo ed è stata quindi sottoscritta la risoluzione del contratto. A questo punto si aspetta solo il benestare finale dell’Uci e...


Ci hanno provato fino all'ultimo, ma alla fine il Tour Colombia deve rinunciare alla sua edizione 2025. La corsa più importante del Paese sudamericano, celebre per la sua incredibile cornice di pubblico in tutte le tappe, conferma le grandi difficoltà...


Un passo avanti è stato fatto, quanto sarà utile ad avvicinarci alla conclusione della vicenda sarà solo il tempo a dircelo. I fatti: il consiglio comunale di Spresiano ha sancito la cessione gratuita da parte di Remo Mosole a favore...


Annunciati rinnovi e passaggi al professionismo di corridori U23 (sia promozioni interne come Raccagni,  Garchu e Buttigieg, sia un nuovo acquisto come Crescioli) in vista della prossima stagione il Team Polti Kometa piazza un colpo di mercato proveniente da un’altra formazione Professional. Dopo...


Il secondo innesto di pregio per il Team MBH Colpack Ballan CSB arriva dal Piemonte. Si tratta infatti di Manuel Oioli, corridore nato il 17 maggio 2003 a Borgomanero, città dove è anche residente.L’atleta proviene dalla società Q36.5 ed ha...


Leggenda, fuoriclasse, imbattibile, straordinario, ormai abbiamo finito le parole per descrivere Tadej Pogacar e il suo 2024, o forse non abbiamo mai usato quelle corrette. Quest’anno lo sloveno è entrato a tutti gli effetti nella storia regalando e regalandosi un’emozione...


Ci sono nuove modifiche ai regolamenti dell’UCI e questa volta a finire nel mirino dell’Unione Ciclistica Internazionale sono i rebreather con CO, ovvero il monossido di carbonio.  Durante il seminario annuale dell'UCI a Nizza, l'Unione Ciclistica Internazionale ha lanciato un...


Sono giorni concitati di incontri, telefonate, riunioni e vertici. E di grande preoccupazione on tutta l'Olanda. La colpa? Della NATO... La Federciclismo olandese, la KNWU ha reso noto infatti che, a causa del vertice della NATO che si svolgerà a...


Zurigo, Svizzera. Sabato 25 agosto 1923. Mondiali di ciclismo su strada, a quel tempo riservati esclusivamente ai dilettanti. Piove. Un corridore azzurro, forse ancora insonnolito, forse distratto, cade. Lui, un ginocchio ammaccato, sanguinante. La bici, una pedivella storta, contorta. Mancano...


C’era una volta la chiesetta dei Santi Filippo e Giacomo, le cui prime notizie risalgono al XIII secolo, in quel di Limbiate  (Monza e Brianza). Dopo essere stata centro della crescente comunità per secoli, viene abbandonata a favore di chiese...


TBRADIO

-

00:00
00:00





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024