È proprio il caso di dire che per stavolta l'Uci ha fatto da apripista a tutto il mondo dello sport. Al centro del discorso, il Tamadol. Il ciclismo lo ha bandito dal 2019, considerandolo un farmaco pericoloso per la salute e poche settimane fa ha squalificato dal Tour de France Nairo Quintana che ad un controllo è risultato positivo in due occasioni a questa sostanza. Per la cronaca il colombiano, che domani correrà il mondiale, ha fatto ricorso al Tas contro la squalifica.
Ma dicevamo del mondo dello sport: la Wada, l'agenzia mondiale antidoping, ha stabilito che dal 2024 il Tramadol sarà inserito nella lista del prodotti vietati e considerato quindi dopante. La WADA afferma in un comunicato stampa che gli studi hanno dimostrato come gli antidolorifici migliorino le prestazioni, ma come al tempo stesso possano causare nausea e una sensazione di vertigine, che può portare a cadute.«"Il programma di monitoraggio della WADA indica che il tramadolo è utilizzato in modo significativo negli sport», si legge nel comunicato stampa.
Anche se la motivazione dello slittamento al 2024 - «Il ritardo nell'introduzione dovrebbe garantire un anno in più per un'ampia comunicazione e informazione. In questo modo tutti possono capire che l'uso del tramadolo è vietato nelle competizioni» - resta piuttosto incomprensbile... ben venga la decisione della Wada.
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