Remco EVENEPOEL. 10 e lode. Lo si vede bene, ad occhio nudo, con la sua bella maglia rossa sulle spalle, ma il bimbo belga a questo punto e dall’Alto del Piornal vede Madrid. Seconda vittoria di tappa, 35° successo in carriera a soli 22 anni, prossimo a riportare in Belgio un Grande Giro a 44 anni di distanza da quel Johan De Muynck che seppe vincere il Giro d’Italia. A questo punto la Vuelta la può perdere solo lui.
Enric MAS. 9. Oggi non si risparmia, prova fino alla fine a tenere testa al bimbo belga, che però ha un altro passo. Ha altra classe e cilindrata.
Robert GESINK. 9. Fa tutta la giornata in fuga e assapora il gusto della vittoria che svanisce proprio all’ultimo chilometro. Meritava ben altro, dopo tanta fatica, dopo tanto pedalare. L'ultima vittoria in carriera l’aveva riportata proprio alla Vuelta, nel 2016 sull'Aubisque. È difficile farsene una ragione e lo comprendiamo.
Juan AYUSO. 8. Lotta come un gladiatore, mostrando in questa terza settimana i segni della fatica, ma è in questi momenti che si giudica un corridore.
Carlos RODRIGUEZ. 5,5. È probabile che paghi anche la caduta di oggi, sicuramente paga la terza settimana, nella quale mostra stanchezza, ma anche talento. Perde una posizione, in favore di Miguel Angel Lopez.
Miguel Angel LOPEZ. 7. Sempre attento e nel vivo dell’azione, non si distrae un solo attimo e quando può, fa un passettino in avanti: è quarto.
Richard CARAPAZ. 8. Entra nella fuga dei 41 da solo. Entra e fa incetta di punti. La maglia a pois blu alla fine sarà sua.
Fausto MASNADA. 7. Il ragazzo della Quick Step entra nella fuga di giornata che si forma solo dopo 50 km di autentica battaglia sul filo dei 55km/h. Con Masnada ci sono anche Jan Bakelants (Intermarché Wanty Gobert), Marc Soler (UAE), Dario Cataldo (Trek Segafredo), Raul Garcia (Kern Pharma), Davide Villella (Cofidis), Vincenzo Nibali (Astana), Xandro Meurisse (Alpecin), Lawson Craddock (Bike Exchange), Omer Goldstein e Alessandro De Marchi (Israel Premier Tech), Rudy Molard e Thibaut Pinot (Groupama FDJ), Richard Carapaz e Tao Geoghegan Hart (Ineos), Nicolas Prodhomme (Ag2r Citroen), Nelson Oliveira e Carlos Verona (Movistar), Gotzon Martin e Mikel Iturria (Euskaltel), Jose Manuel Diaz, Daniel Navarro e Jetse Bol (Burgos), Sam Oomen, Robert Gesink e Mike Teunissen (Jumbo Visma), Sergio Higuita, Danny Van Poppel e Matteo Fabbro (Bora Hansgrohe), Gino Mader, Edoardo Zambanini e Jasha Sutterlin (Bahrain Victorious), Daniel McLay, Elie Gesbert, Lukasz Owsian e Clement Russo (Arkea Samsic), Merhawi Kudus, James Shaw, Mark Padun, Julius Van den Berg e Hugh Carthy (EF).
Jay VINE. 17. L’obiettivo di giornata è uno e uno solo: difendere la maglia a pois dall’assalto di Richard Carapaz che è lì a 29 punti dal corridore della Alpecin. La giornata per l’australiano inizia però nel peggiore dei modi: dopo soli 20 km finisce per le terre con Carlos Rodriguez, Quentin Pacher, Mads Pedersen, Mark Padun e altri corridori. Prende una bella botta e si deve ritirare. Peccato.
Samuele BATTISTELLA. 19. Il ragazzo dell’Astana era una delle note liete di questa Vuelta, il nome nuovo che noi tutti appassionati abbiamo incominciato ad imparare. Niente da fare, anche lui deve fare armi e bagagli e tornarsene a casa con febbri e bronchiti, al pari di Bruno Armirail.