Dopo le dimissioni in blocco dei propri consiglieri e il successivo rinnovo delle cariche avvenuto il 29 giugno scorso con l'elezione del nuovo presidente della Lega del Ciclismo Porfessionistico Mauro Vegni, la Asd Sportunion - che fa capo a Moreno Argentin - ha presentato la scorsa settimana un ricorso al Tribunale Federale. I legali di Argentin hanno chiesto l’annullamento dell’elezione del presidente Mauro Vegni e dei consiglieri Andrea Silvestri, Sonny Colbrelli, Ivan Basso, Davide Goetz e Alberto Caleffi. Il ricorso contesta l’ineleggibilità di Mauro Vegni in quanto attuale Direttore del Giro d’Italia e dunque in netto conflitto d’interessi nel ruolo di Presidente della Lega. Una esclusione, quella richiamata nel ricorso che è prevista dallo stesso Statuto della Lega Ciclismo (Art. 18.3).
Oggi otto Enti Organizzatori (G.S. Altogarda, Gruppo Sportivo Emilia, Comune di Laigueglia, Unione Ciclistica Larcianese, Unione Sportiva Legnanese 1913, Unione Ciclistica Pecciolese, Sportunion, Venturo) tutti affiliati alla Federazione Ciclistica Italiana ed alla Lega Ciclismo Professionistico «si sono incontrati per discutere del suddetto ricorso proposto da ASD Sportunion avverso l’esito dell’assemblea elettiva della Lega tenutasi il 29 giugno scorso, condividendone i contenuti e gettando le basi per il ciclismo professionistico del futuro - si legge in una nota -. All’esito dell’incontro odierno si sono dimostrati tutti coesi nel chiedere il riconoscimento delle gare ciclistiche già in essere, da rilanciare attraverso un progetto unitario (sportivo e di marketing) che tuteli gli interessi di tutti gli Organizzatori, anche in ambito di scenario internazionale».