
Si è conclusa domenica a Parma presso il Palazzo del Governatore l’Assemblea Nazionale 2025 della Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta (FIAB), alla quale hanno partecipato numerosi soci, delegati e rappresentanti istituzionali. L’appuntamento ha alternato momenti di confronto interno a un fitto programma pubblico, che ha posto al centro del dibattito il convegno “Città, territorio, mobilità attiva”: in questo contesto la ciclabilità degli spazi urbani è emersa come fattore chiave per favorire salute, coesione sociale e vitalità economica. A confermarlo sono i numeri: da una indagine dell'Unione Europea emerge come i centri con la più alta qualità della vita siano anche quelli con la più elevata percentuale di spostamenti in bici. “Uno studio recente dell’Università di Atene sulle Città 30 ha inoltre evidenziato come la riduzione a 30 km/h della velocità massima, oltre a diminuire collisioni e inquinamento acustico abbia abbattuto mediamente le emissioni del 18% con punte del 29%; il consumo di carburante è invece diminuito del 7% in media, con punte del -11%”, ha evidenziato Francesco Baroncini (ECF – European Cyclists’ Federation).
I numerosi interventi che si sono susseguiti hanno confermato come la mobilità attiva sia il fulcro di un modello urbano innovativo, inclusivo e orientato al futuro: uno spazio pubblico ben progettato, fatto di parchi, piazze, percorsi ciclabili e pedonali in cui costruire una comunità più connessa, accogliente, incentrata su stili di vita sostenibili. È stata inoltre ridefinita l’identità di ciclisti e pedoni: non più utenti “deboli” o “vulnerabili” come si legge nel Codice della strada, ma utenti “preziosi”, da valorizzare. È questa la linea guida comunicativa suggerita dalla European Cyclists’ Federation di cui FIAB fa parte e che segna un cambio di prospettiva a livello culturale.
Non solo. Uno dei momenti più significativi dell’assemblea ha coinciso con l’intervento di Patrizio Bianchi in rappresentanza della Rete delle Cattedre UNESCO Italiane (ReCUI), con la quale FIAB nel 2024 ha siglato l’accordo per promuovere la qualità della vita urbana attraverso la mobilità attiva. L’accordo punta a integrare le competenze accademiche di questi centri di eccellenza con il radicamento territoriale della Federazione e della sua rete di associazioni locali. Insieme, le due realtà lavoreranno su progetti educativi, campagne di sensibilizzazione e supporto tecnico agli enti locali per incentivare buone pratiche di mobilità attiva, in particolare per i percorsi casa-scuola e casa-lavoro: una sinergia importante, che sposa educazione, cittadinanza e trasformazione urbana verso modelli più equi e salutari.
“La bicicletta è oggi uno strumento di partecipazione alla vita collettiva ma questa dev’essere una comunità costruita sui valori fondanti. All’assemblea di FIAB ho ritrovato una reale solidarietà condivisa; così come la volontà di pensare a coloro che verranno e a coloro che non hanno voce, anche grazie a una mobilità attiva, animata dalla voglia e dalla capacità di vivere insieme,” ha dichiarato Bianchi.
La seconda parte del convegno è stata dedicata al confronto politico, con interventi di rilievo istituzionale. Carlotta Bonvicini (Assessora a Politiche per il Clima e Mobilità sostenibile Comune Reggio Emilia e delegata ANCI) ha ribadito: “Con ANCI promuoviamo il principio di One Health, che mette in relazione salute umana, ambientale e sociale. Promuovere la mobilità ciclabile, lenta, naturale è un atto di cura verso il corpo ma anche verso il territorio che abitiamo. È tempo di un cambio di paradigma: non una scelta tecnica, ma culturale e politica”. Irene Priolo (Assessora alla Mobilità e Trasporti Regione Emilia-Romagna) ha posto l’accento sulle scelte concrete dell’amministrazione: "Per troppo tempo abbiamo disegnato le città pensando solo alle auto. Oggi in Emilia-Romagna investiamo oltre 200 milioni l’anno per incentivare il trasporto pubblico e progetti come il bike to work, ma serve uno scatto in avanti nazionale. Il Green Deal non è un ostacolo, è la chiave per uno sviluppo sostenibile dei territori. Lo spazio pubblico è prezioso quanto la vita delle persone, ed è tempo di ripensarlo in modo più giusto ed efficiente".
Alla presentazione di case studies di successo si è affiancato un approfondimento del tema della sicurezza stradale: “La Città 30 è molto più di un limite di velocità: è un modello che restituisce alle persone sicurezza, aria respirabile, spazio pubblico più equo. I dati di Bologna lo dimostrano: zero pedoni uccisi nel primo anno, -49% di morti su strada. Più bici, più sicurezza”, ha spiegato Andrea Colombo, esperto di mobilità e sicurezza urbana. Ludovica Ramella, dell’Autorità di Bacino del Po, ha invece riportato l’attenzione sull’importanza del fiume come risorsa naturale e infrastrutturale “La Riserva MAB UNESCO ‘Po Grande’ lavora per collegare ciclovie, borghi e tratti fluviali, valorizzando identità locali e coinvolgendo i giovani per una nuova visione di sviluppo. Il progetto ROBIN, con 13 Comuni, ne è un esempio concreto”.
L’appuntamento è stato infine l’occasione per il rinnovo delle cariche nazionali della Federazione. Luigi Menna (nella foto) è stato eletto nuovo Presidente FIAB, mentre Susanna Maggioni rivestirà il ruolo di Vicepresidente. “L’assemblea di Parma ha segnato un punto di svolta: oggi non parliamo solo di bici, ma di un nuovo modello di città e di comunità. La mia elezione alla Presidenza della FIAB è per me un grande onore, ma soprattutto una responsabilità condivisa. Vogliamo rafforzare la nostra azione sui territori, dialogando con le istituzioni e sostenendo le scelte coraggiose che mettono al centro le persone. La mobilità attiva è uno strumento di giustizia sociale, salute e democrazia: su questi valori costruiremo il nostro lavoro nei prossimi anni” ha dichiarato Menna. Contestualmente è stato nominato il nuovo Consiglio Nazionale, che guiderà la Federazione nei prossimi tre anni, con l’obiettivo di rafforzare il ruolo della bicicletta nelle politiche pubbliche e nella vita quotidiana del Paese.
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