I VOTI DI STAGI. PEDERSEN VOLA E LA DANIMARCA SOGNA, GANNA CRESCE, EWAN NON SI ARRENDE

TOUR DE FRANCE | 15/07/2022 | 18:27
di Pier Augusto Stagi

Mads PEDERSEN. 10 e lode. Il primo scatto di giornata è il suo, di un campione del mondo, così, tanto per gradire e ribadire che gente anima le strade e le tappe al Tour. Parte secco come un ossesso, il campione del mondo 2019. Il ragazzo della Trek-Segafredo è il primo a muoversi, ma è anche il primo a festeggiare. Per lui prima tappa in un Grande Giro, arricchita dal numero rosso della combattività. Insomma, fa tanto, tantissimo e si merita come pochi questo successo che arriva al termine di una frazione che doveva essere di trasferimento, ma fila via veloce alla riguardevole media di 45,667 km/h. Per la cronaca: quella generale è superiore ai 42 (prima delle due tappe alpine era di 44,400 km/h). Sempre per la cronaca: terza vittoria danese in quattro giorni: Magnus Cort, Jonas Vingegard e oggi l’iridato di Harrogate. Non male, no?


Fred WRIGHT. 9. Il 23enne britannico del Bahrain-Victorious anima la fuga di giornata e se la gioca nello sprint a tre piazzandosi secondo. C’è poco da recriminare, Pedersen è stato più forte, ma questo ragazzo è andato davvero fortissimo.


Hugo HOULE. 9. Il 31enne della Israel-PremierTech avrebbe voluto regalare a sé stesso la prima vittoria di tappa al Tour e dedicarlo al suo Canada e al suo diesse Steve Bauer, l’ultimo canadese ad aver regalato al suo Paese un successo al Tour nel 1988.

Filippo GANNA. 8. Parte come un razzo terra terra, superficie superficie (surface to surface), subito dopo il primo tentativo di Pedersen. Il piemontese si porta dietro Stefan Küng (Groupama-FDJ) e Matteo Jorgenson (Movistar). Loro tre animano la prima parte di giornata, prima che gli altri tre li raggiungano. Filippo fa una prova di grandissimo livello, dopo aver tirato all’inverosimile e fino ai piedi dell’Alpe d’Huez anche ieri. È in crescendo di condizione. Sta carburando. Pippo c’è!

Stefan KÜNG. 8. Lo svizzero è puntuale: parte Ganna e lui è lì. Due uomini che ci sanno fare con il tempo, ma non solo e oggi lo dimostrano entrambi. Prova da atleti di rango: qui è così.

Matteo JORGENSON. 8. Il 23enne americano della Movistar si muove con Ganna e Küng di primo mattino e fa giornata. Soprattutto, fa esperienza.

Luca MOZZATO. 7. Il ragazzo della B&B Hotels in evidenza anche oggi, con l’ennesimo piazzamento nei dieci (9°), a conferma che questo è un ragazzo che merita di far parte del gruppo e per tanti team italiani era semplicemente invisibile.

Andrea PASQUALON. 7. Il 34enne veneto della Intermarché porta a casa un buon 10° posto, che fa curriculum e punti.

Philippe GILBERT. 7. Tira in testa al gruppo con costanza e generosità, per non far prendere troppo vantaggio ai sette battistrada. Campione al servizio della squadra. E che campione…

Nils POLITT. 6. Il secondo scatto è del 28enne tedesco della Bora-Hansgrohe, che prova a portare via un drappello di atleti. Con lui Kamil Gradek (Bahrain-Victorious), Taco Van der Hoorn (Intermarché-Wanty-Gobert), Matis Louvel (Arkéa-Samsic), Jérémy Lecroq (B&B Hotels-KTM). Tappa pazzesca: vanno come il vento.

Caleb EWAN. 10. Cade e si procura un taglio profondo al ginocchio. Soffre come un cane, in un Tour davvero difficile per il piccolo corridore tasmaniano, ma non si arrende. Arriva ultimissimo al traguardo, dopo 20 minuti. Che tempra!

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COMMENTI
domanda
15 luglio 2022 21:03 alerossi
perchè gli italiani in fuga arrivano sempre ultimi? ieri ciccone, oggi ganna. qualcuno dia una spiegazione.

domanda
16 luglio 2022 01:23 fransoli
ma il sito è irraggiungibile solo per me da android browser chrome?

Ganna
16 luglio 2022 08:19 Bicio2702
è stato messo alla frusta il giorno prima a tirare. Poi il giorno dopo ha portato via la fuga sullo strappo, ma non ha fatto bene i conti con chi era nella sua fuga e con le gambe che gli erano rimaste...

Per Alerossi
16 luglio 2022 09:16 GianEnri
Forse perché siamo al Tour? Nel caso specifico delle due fughe in questione hanno vinto due ottimi corridori, in un contesto particolare. A mio avviso i due italiani sono stati bravi ad entrare nel caso di Ciccone e promuovere nel caso di Gianna nella fuga decisiva. Va beh, non hanno vinto ma hanno movimentato e sono stati protagonisti della corsa. Va beh, non hanno vinto e questo ci sta, hanno incontrato corridori più forti. Questo è il ciclismo, un ciclismo sempre più spettacolare grazie alla sua internazionalità.

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