Da contadino a maglia gialla del Tour de France, questo è ciò che ha pensato Yves Lampaert quando ha capito di aver conquistato la prima maglia gialla del Tour de France 2022. «Sono solo un contadino belga – ha detto il corridore della Quick Step -Alphavinyl – Non riesco a crederci, la testa mi esplode». La maglia gialla era destinata al Belgio, ma se in un primo momento Van Aert sembrava il solo favorito, è arrivato un altro fiammingo a farlo scendere dal primo gradino del podio.
Lampaert non era pronto a questo risultato e appena si è seduto sulla poltrona del più forte, è scoppiato a piangere per l’emozione. «Non posso crederci. Non ho neanche mai osato sognare una cosa del genere. Sapevo di essere in buona forma, ma ho battuto Van Aert e Ganna, è incredibile». Lampaert sperava in un buon piazzamento, forse tra i primi 5 o i primi 10, ma di certo non poteva immaginare un risultato come questo.
«Pensavo a una top ten ma... cosa ho fatto?»
Il meteo ha sicuramente giocato un ruolo importante in questa cronometro, dove pioggia e vento hanno favorito alcuni corridori e penalizzato altri. «Ho avuto le stesse condizioni meteorologiche dei grandi favoriti, non ho avuto vantaggi. Mentre pedalavo mi ripetevo continuamente: Yves, devi avere fiducia in te stesso quando farai le curve. Fidati delle tue ruote. Crederò a tutto questo solo quando vedrò la mia compagna Astrid e mio figlio Alois lunedì».
Yves Lampaert è un ottimo cronoman ma oggi erano altri i favoriti per la vittoria e anche il belga non avrebbe mai pensato a un risultato così importante.
«Non riesco proprio a capire come sia successo. Non sono certamente un cattivo corridore, ma mai avrei immaginato di battere tutti i migliori corridori del mondo nel prologo del Tour de France e anche con la pioggia. Ancora non riesco a crederci». Yves la sua corsa l’ha fatta da solo, parlando con se stesso e cercando di trovare il modo migliore per andare veloce e non finire a terra.
«Mi ripetevo continuamente: Yves, dannazione, stai perdendo secondi. Ma sui rettilinei avevo la sensazione che ci fosse il tempo buono per me mentre sulle curve cercavo di sbagliare il meno possibile. Solo quando ho sentito la voce nell’ammiraglia dei direttori sportivi Wilfried Peeters e Tom Steels che mi incoraggiavano, ho capito che stava succedendo qualcosa di importante. Li sentivo gridare: corri per la vittoria. Credici! Credici! Quei due mi hanno davvero fatto andare avanti. Sono stati potenti. Spero questa sera di rendermi conto che vestirò la maglia gialla perché io ancora non ci credo».