Problemi durante la riunione di un team prima del tappone dolomitico: alcuni ciclisti erano convinti che Arabba non fosse una località, ma una figura evangelica liberata da Ponzio Pilato.
«Speriamo che il duello per il Giro finisca oggi e non si debba aspettare domani» (Alessandro Petacchi, commentatore Rai, ha un modo tutto suo per valorizzare la crono conclusiva di Verona).
Imbarazzo della soubrette Justine Mattera nel vedere Bettini e Fondriest improvvisare un balletto in bici durante la pedalata Mediolanum: «Mi avevano detto che avrei pedalato con ex ciclisti, non con ex ballerini».
«Non ha una bella cera, come si dice in gergo ciclistico» (Marco Saligari, motocronaca Rai, spiega come si dice in gergo ciclistico quando qualcuno non ha una bella cera).
I ciclisti fanno sapere che il braccialetto con la scritta Why? è in solidarietà ai colleghi della Gazprom fermati per la guerra e non un modo per chiedere a se stessi chi glielo ha fatto fare.
La Rai comunica che la programmazione sul Giro non si fermerà dopo la crono di Verona: a molti dei corridori che hanno concluso la corsa verrà dedicata una speciale edizione di "Chi l'ha visto?".
Precisazione della direzione di corsa: nonostante in tv si continuino a sentire termini come «sparata» e «fucilata», nessuno dei corridori sta correndo armato.
Spiegata la causa della caduta di Edoardo Zardini nel tappone: nel sentire Giada Borgato sulla Rai parlare di lui dicendo che «sono i suoi ultimi anni», ha improvvisamente tolto le mani dal manubrio.
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