GIRO D'ITALIA. PASSO PORDOI, CIMA COPPI E QUELLE IMPRESE DA LEGGENDA

GIRO D'ITALIA | 28/05/2022 | 08:00
di Francesca Monzone

Oggi le strade del Giro d’Italia tornano a tingersi con i colori della storia, della fatica, delle alleanze e delle battaglie che sul Passo Pordoi hanno regalato al ciclismo momenti di passione vera e, dove il mito ha imparato a diventare leggenda. Ancora una volta il Pordoi sarà il punto più alto della corsa rosa e con i suoi 2.239 metri tornerà ad essere la Cima Coppi. Questo non è un passo comune, perché la sua storia, si è legata al mito di Fausto Coppi, quando nel 1940, vinse il suo primo Giro e su questa salita dimostrò di essere il più grande di tutti.


Il Pordoi è un passo mitico, è la salita perfetta, quasi religiosa, con i  suoi 33 tornanti, che possono portare i corridori dall’inferno al paradiso in pochi colpi di pedale. Era l’anno in cui la Legnano di Bartali ingaggiò il giovane di Castellania che doveva aiutare il toscano, leader assoluto della squadra, a conquistare il suo terzo Giro. Il ciclismo però è uno sport di fatica e di imprevisti e  Gino Bartali cadde nella discesa della Scoffera, prima di Genova, mentre cercava di evitare un cane. Per il toscano fu chiaro che non avrebbe potuto vincere come aveva immaginato, ma sapeva che in squadra c’era un ventenne piemontese, che avrebbe saputo onorare la corsa.


Durante la diciassettesima tappa, da Pieve di Cadore a Ortisei, Gino e Fausto attaccarono al passo Falzarego, arrivando per primi sul Pordoi. Si lanciarono in discesa e superato il passo Sella, Fausto Coppi aveva la corsa in mano e sarà proprio lui a vincere quel Giro.

Fu quindi in omaggio a Fausto Coppi e alle sue straordinarie imprese su questo iconico passo che Vincenzo Torriani, cinque anni dopo la morte del Campionissimo, in sua memoria creò la Cima Coppi nel 1965, ad indicare la cima più alta della corsa rosa.

Fu lo Stelvio ad aprire iniziare questa lunga lista di salite che ogni anno ricordano le imprese generose di Coppi.  Ma in quel 1965 quando i corridori arrivarono a quota 2.758 m, una valanga cadde a 300 metri dal traguardo e tutti furono costretti a farsi largo in mezzo alla neve per portare a termine la gara, quel giorno vinta da Graziano Battistini. L'anno successivo, nel 1966, il Giro arrivò sul Pordoi e fu la prima volta che la Cima Coppi arrivò su questo passo.

Da allora il Pordoi è stato tredici volte Cima Coppi, l'ultima volta nel 2002 al Giro di Paolo Savoldelli. Il ciclismo è uno sport particolare, che si alimenta con la fatica e le imprese dei suoi protagonisti, i corridori che sulle strade in salita spingono sui pedali alla ricerca della vittoria.

Per ben cinque volte lo splendido Airone, toccò questa montagna, nel 1947, 1948, 1949, 1952 e 1954. Il più bello dei suoi voli fu sicuramente quello del 1947, quando decise di attaccare dalle prime rampe del Falzarego. Erano quelli gli anni in cui la corsa veniva raccontata da Indro Montanelli, che scriveva di un Coppi che si era impadronito della maglia rosa senza dare possibilità di riscatto ai suoi avversari. Su quelle salite Bartali e Coppi se le davano di santa ragione, con la vittoria che una volta andava a uno e che poi toccava all’altro. Furono loro gli artefici delle imprese più belle, quelle che ancora oggi gli appassionati vanno a cercare sulle pellicole in bianco e nero.

La terribile strada del Pordoi, che si snoda al confine tra Trentino Alto Adige e Veneto, è il testimone di accese contese, con Coppi sempre lì a scalare la montagna, come se fosse inconsapevole della sua pendenza, tanto che alcuni vedendolo salire agilmente, non riuscivano più a capire se le pendenze all’improvviso erano scomparse sotto le ruote del piemontese.

Nel 1952 Coppi porterà a casa il suo quarto Giro d’Italia e ancora una volta sarà la montagna a firmare le imprese dell’Airone. A Venezia il piemontese prese la maglia rosa, ma fu ancora una volta sul Pordoi che perfezionò sua vittoria, con Bartali dietro a più di tre minuti, Magni e Kubler a più di cinque e Koblet a più di sette minuti. Questo era il ciclismo di quegli anni, quando i corridori attaccavano per vincere e superare gli avversari. Ma se il ciclismo moderno ha cambiato il modo di affrontare una gara, la Cima Coppi continuerà ad essere il giudice supremo della corsa. Il Pordoi avrà oggi il compito di fare l’ultima selezione e trovare il vincitore della corsa. Nella tappa odierna il gruppo dovrà affrontare tre giganti: il Passo San Pellegrino con i suoi passaggi a oltre il 15%, il Passo Pordoi di 11,8 km al 6,8% e infine il Passo Fedaia e i suoi 14 km al 7,6%. Tornerà il Pordoi e ci sarà Fausto Coppi, con la sua stele scolpita nella pietra ad accompagnare il più forte sulle strade della corsa rosa, nella speranza di trovare uomini capaci di interpretare la corsa regalando al pubblico quel duello che in questo Giro ancora non si è visto.

Copyright © TBW
COMMENTI
Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
Per Natale regala la gift card Mapei Sport. In vista delle feste abbiamo da darti un suggerimento di regalo ideale per i tuoi parenti e amici. Sorprendi i tuoi cari con il dono perfetto: scegli la salute, il benessere e lo...


Il Team Polti Kometa rende definitivo l’organico per la prossima stagione con un altro profilo esperto proveniente dalla VF Group Bardiani Csf Faizanè: dopo Samuele Zoccarato, ecco Alessandro Tonelli. Il 32enne di Bornato (in provincia di Brescia) in carriera ha partecipato a...


Il grande ciclismo sembra davvero aver trovato casa in Piemonte: dopo la Grande Partenza del Giro d’Italia da Venaria Reale e due tappe del primo storico Tour de France 2024 partito dall’Italia, ora tocca alla Vuelta España la cui edizione...


“Ho le gambe che mi tremano, questo premio mi commuove.” È un Domenico Garbelli visibilmente emozionato quello che, sabato alle porte di Brescia, ha ricevuto il Timone d’Oro, riconoscimento che l’ADISPRO gli ha assegnato per il 2024, consegnato dal rieletto presidente...


Inizia a prendere forma il roster del JCL Team Ukyo della prossima stagione. Archiviato un 2024 ricco di successi, con ben 16 vittorie (tra cui la classifica generale del Tour of Japan), i primi cinque corridori del 2025 sono il...


Novità in ammiraglia per il team GreenEDGE Cycling: la formazione australiana dà il benvenuto al britannico Steve Cummings come direttore sportivo. Dopo una bellissima carriera agonistica professionistica durata oltre 15 anni, una medaglia d'argento olimpica e vittorie di tappa al...


Vincenzo Nibali non ha mai abbandonato il mondo del ciclismo, dopo il suo ritiro al termine dalla stagione 2022 abbiamo visto il siciliano in diverse vesti, da promoter a consulente ed ora entra anche a far parte come azionista nella...


Il Belgio è la patria del ciclismo, un Paese nel quale fin da bambini la domenica si va a vedere una corsa. Il ciclismo è uno sport difficile e bisogna essere bravi e avere coraggio quando si decide di diventare...


La data fatidica del 1° agosto ha dato il via al ciclomercato in vista della prossima stagione e tanti sono gli accordi già annunciati. Ecco i movimenti di mercato che hanno avuto per protagoniste le formazioni che faranno parte del...


Lucas Plapp ha vinto per il secondo anno consecutivo il Tour of Bright. La corsa australiana in tre tappe, ha visto il portacolori del Team Jayco AlUla imporsi nella seconda frazione a cronometro sula distanza di 17 km in cui...


TBRADIO

-

00:00
00:00





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024