Molto apprezzata a Budapest la dichiarazione d’intenti di Vincenzo Nibali («Io al Giro a fari spenti»): gli ungheresi pensano che lo Squalo intenda correre alla Orban.
Anche l’idolo di casa Attila Valter viene dalla mountain bike: lo hanno fatto correre meno di altri perché convinti che dove passava lui non sarebbe più cresciuta l’erba.
Goffa la spiegazione sul fatto che Simon Yates sia stato l’unico tra i favoriti a non parlare alla presentazione: «L’abbiamo scambiato per il gemello Adam, iscritto al Tour».
Non meraviglia che molti ciclisti si siano presentati sul palco della presentazione con in mano il cellulare: anche nelle manifestazioni di massa c’è sempre chi si fa i social suoi.
«Non amo gli allenamenti lunghi, se la mia carriera è lunga è perché non ho mai spremuto il motore come altri» (Alejandro Valverde, 42 anni, si candida a un futuro da consulente Ferrari).
Gli organizzatori assicurano che il comunicato dove si dice «disponibili i primi NFT del Giro all’interno del grande marketplace dei non fungible token dedicati al Made In Italy ItaliaNFT» è in italiano.
Spietato il nuovo corso Rai: piazzare Mecarozzi, Conti, Borgato e Genovesi sull’Etna con cinque giorni d’anticipo sulla prima tappa sicula assomiglia molto ad un camp di addestramento per marines.
Attesa a Budapest per il noto pornoattore Rocco Siffredi, che ha la sua Academy nella capitale magiara: anche lui ha sempre sentito dire dai ciclisti che il Giro è lungo e duro.
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