Alejandro Valverde. Vince perché è la classica che sa correre meglio di tutti, perché ne ha vinte quattro e ne ha chiuse sul podio altrettante, perché a 42 anni eguagliare il record di Merckx lo consegnerebbe alla leggenda. Non vince perché chi vuole batterlo non aspetterà il finale per rendergli la vita dura.
Julian Alaphilippe. Vince perché dopo i guai fisici si è ripresentato al top, perché ha un conto aperto con una classica che ha già accarezzato in due occasioni, perché prima o poi riuscirà a centrare un grande traguardo in maglia iridata. Non vince perché il lungo stop un po’ di brillantezza gliel’ha tolta.
Tadej Pogacar. Vince perché è il più forte in circolazione, perché le classiche più dure sono quelle che gli riescono meglio, perché le delusioni a Fiandre e Freccia meritano un riscatto come si deve. Non vince perché il blitz della vigilia in Slovenia per la morte della mamma della fidanzata gli ha tolto serenità.
Dylan Teuns. Vince perché è in un momento di forma straordinaria, perché aver vinto la Freccia gli ha dato ancora più fiducia, perché è la prima volta che ha forma e spazio per giocarsi una grande classica. Non vince perché in squadra c’è anche Mohoric che rivendica libertà d’azione.
Wout Van Aert. Vince perché è capace di farlo su tutti i terreni, perché alla Roubaix ha dimostrato che il Covid non lo ha certo frenato, perché piazzarsi sempre è il segnale che prima o poi una vittoria importante arriva. Non vince perché in una prova così tosta è un’impresa fare centro al debutto.
Michael Woods. Vince perché è uomo da corse dure, perché in questa classica è arrivato al traguardo sei volte piazzandosi sempre nei primi nove, perché a 35 anni non gli resta molto tempo per un successo importante. Non vince perché, se non stacca tutti, qualcuno più veloce di lui lo trova.
Romain Bardet. Vince perché è tornato sui livelli di un paio di anni fa, perché sulle cotes ha sempre fatto corsa di testa, perché una carriera da eterno piazzato val bene una vittoria che conta. Non vince perché ha qualità per correre davanti, ma non per staccare tutti gli avversari.
Vincenzo Nibali. Vince perché è la corsa che sogna più di tutte, perché con questa classica ha un conto aperto da dieci anni quando gliela soffiò Iglinskiy, perché le nostre speranze sono lui (37 anni) e Pozzovivo (39). Non vince perché con tutto quel che ha passato a inizio stagione qualcosa gli manca.
Dani Martinez. Vince perché sta andando molto forte, perché ha le qualità per far bene su queste strade, perché alla Freccia ha confermato di esser pronto per un grande risultato. Non vince perché andar forte da gregario non è la stessa cosa che doverlo fare da leader.
Benoit Cosnefroy. Vince perché è fatto apposta per questo genere di classiche, perché a 26 anni è maturo per un risultato importante, perché perdere un Amstel al fotofinish ti dà la certezza di essere da corsa. Non vince perché per battere tutti quelli che ci sono deve essere perfetto.